I racconti di Capitan U 1947 – Attivisti per l’ambiente ed ecoansia lacrimosa … ma che stress!

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Imbrattano i monumenti, impediscono il lavoro, causano morti bloccando le autoambulanze … una protesta mirata di giovani attivisti per l’ambiente solo per suscitare attenzione e creare scoop e disagio conseguenti, il tutto con le tasche mai vuote e il pranzo sempre assicurato. Slogan recitati a memoria di un credo loro inculcato da chi li sovvenziona, si parla di business men d’oltreoceano, e poi li istruisce in nome di una Scienza “mono verbo” che ancora in Italia trova una blanda opposizione ma che in altre parti del mondo sta ottenendo risposte diverse, adeguate e immediate, come ad esempio in Svezia e in Germania dove Greta e “gretini” sono stati sollevati dall’asfalto che occupavano illegalmente, sgomberati ed arrestati. Stanno speculando sulla realtà di un cambiamento climatico innegabile e in atto ormai da decenni e negazionista diventa colui che, con dati alla mano confermati da migliaia di studiosi e alcuni premio Nobel eccellenti, si contrappone a chi tale cambiamento vuole addebitare esclusivamente all’uomo ed ai suoi comportamenti accusandolo di soffocare la terra e stravolgere la natura: praticamente una formica contro un elefante! Certo, noi immettiamo C02 nell’atmosfera ma non cambiamo il corso dei cicli climatici, tanto è vero che, notizia non molto evidenziata dai media, il buco dell’ozono, del quale il CO2 sarebbe tra le maggiori cause, si sta chiudendo in modo ciclico e naturale e la chiusura completa è prevista in Antartide intorno al 2066 e sull’Artico entro il 2045.

Il tocco finale, nel tentativo fallito secondo me, per renderci l’estate ancora più stressante, è stata la creazione mediatica di un personaggio, un’attrice fino ad allora sconosciuta, la ventisettenne Giorgia Vasaperna, che in un dibattito organizzato dal Giffoni Film Festival ha affermato di soffrire di ecoansia facendo scorrere copiose lacrime sul suo volto e coinvolgendo nelle lacrime anche il ministro dell’ambiente Pichetto Frattin che si è commosso in quel momento pensando giustamente al futuro dei suoi nipoti. Devo dire che la sua è stata una grande interpretazione che però, sin da subito, in me qualche dubbio ha sollevato … dubbio diventato in seguito realtà quando in una sua intervista successiva, rilasciata in una puntata di Controcorrente su Rete 4, ha affermato di essersi nuovamente commossa nel vedere le api ferme per terra, annaspare e non riuscire a prendere il volo per il troppo caldo. Mi pare giusto a questo punto chiarire immediatamente: le api tollerano fino a 50 gradi e nell’alveare mantengono la temperatura fra i 33 e i 36 gradi. Quando è troppo caldo si mettono con le ali a ventaglio davanti all’alveare e sbattendole fino alla velocità di 12.000 battiti al minuto creano il fresco necessario. Le api non muoiono per il caldo del cambiamento climatico in atto, ma per l’incuria umana nell’uso continuo di pesticidi sulle piante che si diffondono attraverso il polline. Immaginiamo ora il percorso dei giovani nell’affrontare la vita e crearsi un futuro come un grande fiume da percorrere per raggiungere i propri obiettivi, e, immaginiamo i nostri giovani come tanti pesciolini che lo navigano. Ebbene, ci sono quelli che scelgono di seguire la corrente per non incontrare intoppi e si accontentano. Nella canzone che segue, sempre presa dal mio album del 1989, “Al Mio Caro Pianeta Terra, 10 Piccole Grandi Storie”, racconto invece di una pesciolina che per raggiungere i propri sogni non si accontenta di vivere nel ghetto di un mare inquinato che lentamente la sta distruggendo e risale il fiume lottando contro la corrente impetuosa … ecco, una pesciolina controcorrente che va alla ricerca di vita e di acque pulite dove realizzarsi e riposare e che invece andrà incontro alla morte, tradita proprio da quel fiume che le avevano raccontato fosse immacolato e che scoprirà ancor più sporco ed inquinato. Ma Pesciolina non si arrende e lotta fino all’ultimo respiro, soccombe e ritorna al suo ghetto galleggiando senza vita con il corpo rivestito di un colore verdastro: ma il suo sacrificio non sarà invano, bensì un esempio da tramandare ad altre pescioline sognanti … mai arrendersi se si vuole provare a cambiare il mondo e il proprio habitat, in meglio!

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Pesciolina verdemare, quante volte hai sognato da sola di poter volare
Pesciolina verdemare, verso il fiume, laggiù dove tu volevi risalire.

Quanta noia nel mare per potersi fermare una vita in attesa, ma poi di che cosa?
Pesciolina verdemare raccontavi alle amiche di un mondo tutto da scoprire.
Pesciolina verdemare, di cascate e di acque pulite dove respirare…
Molto meglio di un mare che non ha più niente da dare
alle voglie di un cuore che non si vuol rassegnare, ed è per questo che…
Tu, pesciolina, corri incontro al mondo, attacchi il fiume e non ti fermi più,
sfidi il tempo e quello che sarà, controcorrente vai.
E, pesciolina, tu non sei cristallo che al primo colpo in mille pezzi andrà …
Pesciolina, sei la novità … Controcorrente vai!
Pesciolina verderame tu galleggi alle stelle con gli occhi pieni di stupore.
Pesciolina verderame ti ha tradito il respiro del fiume che volevi amare …
e pian piano ritorni fra le braccia del mare,
Io ti vedo sparire ma saprò raccontare alla gente che tu…
Tu, pesciolina, corri incontro al mondo, attacchi il fiume e non ti fermi più,
sfidi il tempo e quello che sarà, controcorrente vai.
E, pesciolina, tu non sei cristallo che al primo colpo in mille pezzi andrà …
Pesciolina, sei la novità …
… Controcorrente vai!
Pesciolina, sei la novità …
… Controcorrente vai!

Cari attivisti per l’ambiente, cara Giorgia Vasaperna, cari gretini … per raggiungere gli obbiettivi preposti in accordo con i propri ideali e la propria coscienza non esistono scorciatoie. Esistono fiumi di vita da risalire con molte difficoltà e sacrifici da affrontare. Quando nel 1967 ho scelto di fare il cantautore libero da sinistrorse imposizioni politiche sapevo benissimo a cosa sarei andato incontro, ma ho rigettato la corrente favorevole, ho affrontato controcorrente rapide impetuose e, pur se con tanta fatica, ho raggiunto ugualmente gran parte dei miei obbiettivi, due in assoluto: la coerenza e l’onestà con me stesso mai venuti a mancare ed ora lasciati in eredità passando il testimone a un vecchio lupo di vita …

Capitan U 1947

17 thoughts on “I racconti di Capitan U 1947 – Attivisti per l’ambiente ed ecoansia lacrimosa … ma che stress!

  1. Principi giusti o sbagliati che siano
    Se non gli fanno nulla ne avremo a migliaia di questi episodi, intanto che pagassero i danni ai monumenti e non sono 2 monete o multe salate per interruzione di pubblico servizio ( strade ed autostrade)
    Forse cambierà tipo di comunicazione

    Grande CapitanU!!!

  2. Ci vorrebbe più gente con nobili
    sani, lungimiranti Obiettivi, ce ne vorrebbe meno priva, che si fa pecora ( o pesciolino adagiato) e segue le istruzioni ingannevoli dei malvagi

  3. Che dire Umberto, hai colto in pieno il mio pensiero e spero anche quello di tante altre persone che sanno ragionare!

  4. Ciao Capitan U… come sempre attivo e presente alle ormai consuete battaglie contro chi deve a tutti i costi ricavarsi uno spazio… certo il cambiamento climatico non fa piacere a nessuno soprattutto se porta distruzione e clima insopportabile, ma questa è lacterra che ha vissuto ere glaciali e vulcaniche che di certo non avrebbero fatto piacere agli econasiosi… complimenti alla performance della aspirante attrice che ha dimostrato tutte le sue capacità, perfezionate dagli studi sostenuti, è riuscita a far commuovere anche un rappresentante del Governo che di regola non dovrebbe farsi coinvolgere in questi stati d’animo… ma, c’è sempre un ma, non preoccupiamoci più di tanto perché dopo la stupenda interpretazione ci si sposta tutti al buffet per raccogliere le impressioni e i complimenti da parte di tutti… l’unica ansia che mi colpisce da decenni è quella che mi sale quando penso chela manna degli imbecilli è sempre incinta… grazie buona giornata

  5. Hai fatto centro anche stavolta. Sono d’accordo con te in tutto ciò che hai scritto.
    Purtroppo, come si dice, tra il dire e il fare c’è in mezzo il mare. Nessuno fa niente a questi giovani che “violentano” i nostri monumenti o che seguono i loro ideali come pecore e li elogiano nelle loro gesta.
    Piangere in tv e raccontare storie tristi alzano gli ascolti e i guadagni della rete che si occupa del servizio, però a tutti va bene e il nostro Paese e le menti di ognuno di noi vengono sopraffatte da queste situazioni.
    Io vado e andrò sempre in direzione contraria rispetto alla massa, prova ne è il mio pensiero qui scritto.

  6. …..secondo me dietro tutto questo, c’è l’ informazione sbagliata (appositamente)che viene data attraverso i social per creare scompiglio, e non mi meraviglierei se ci fosse un burattinaio a muovere tutti questi fili .oltretutto dal 1968 in poi nelle nuove generazioni è maturata l’idea della trasgressione, nel senso che tutto quello che è vietato è bello.naturalmente questa è solo la mia opinione 😉

  7. Molti giovani sono viziati e non ragionano con la loro testa nelle scuole dovrebbero riproporre una materia molto importante e fondamentale e cioè…. Educazione Civica ciao Umbi buona giornata

  8. Caro signor Napolitano,

    Ho avuto il piacere di leggere il suo interessante articolo sui “Racconti di Capitan U 1947 – Attivisti per l’ambiente ed Ecoansia Lacrimosa … Ma Che Stress!” e desidero complimentarmi sinceramente con lei per l’analisi approfondita e le riflessioni condivise.

    Le sue parole pongono l’attenzione su una serie di aspetti rilevanti che spesso vengono affrontati solo superficialmente nel dibattito pubblico. È chiaro che le proteste attiviste possono variare considerevolmente in termini di motivazioni e approcci, e la sua capacità di distinguere tra l’atteggiamento provocatorio e il reale impegno è lodevole.

    Le discussioni riguardanti il cambiamento climatico richiedono senz’altro una base di dati scientifici accurati e un approccio costruttivo. Le visioni divergenti su questo problema globale richiedono un dialogo aperto e rispettoso, in modo da giungere a soluzioni che siano efficaci e sostenibili nel lungo termine.

    La storia di Giorgia Vasaperna solleva un importante spunto di riflessione, poiché i sentimenti delle persone possono rivelare profonde preoccupazioni e percezioni sulla realtà circostante. È fondamentale ascoltare le voci di coloro che sono coinvolti e cercare un terreno comune per un confronto costruttivo.

    L’immagine della “pesciolina controcorrente” è un’ottima metafora che esprime la determinazione e la perseveranza necessarie per perseguire i propri obiettivi nonostante le difficoltà. È un richiamo potente per tutti coloro che si impegnano a fare la differenza nel mondo.

    La ringrazio per aver condiviso le sue prospettive in modo così approfondito e ispiratore. Sono certo che il suo contributo alla discussione su queste questioni continuerà a stimolare un pensiero critico e un dialogo costruttivo.

    Cordialmente,

    Vocal Fusion

  9. Caro Umberto come sempre tocchi argomenti molto interessanti, purtroppo tanti giovani si fanno manovrare e agiscono senza pensare alle conseguenze che potrebbero portare i suoi gesti,per mio modesto parere noi siamo responsabili in parte al cambiamento climatico, credo sia un ciclo del pianeta come ogni cosa esistono.Un abbraccio 😘

  10. Grande Umbi….sono totalmente d’accordo con te….continua a combattere….io sono con te. Un abbraccio
    Marco

  11. Capito, Capitano.
    Attento, anzi attenti a non fare la fine di PESCIOLINA.
    A dire il vero volenti o nolenti faremo tutti la fine di PESCIOLINA.
    la NATURA si sta risvegliando.
    La terra si sta ribellando.
    Gli animali che, notoriamente sono più sensibili di noi, l’hanno già avvertito.
    I cinghiali invadono le citta’
    I lupi scendono a valle
    Gli orsi si avvicinano sempre piu’
    I cetacei , già numerosi nel mediterraneo, sono in aumento
    Gli squali si avvicinano a riva, eppure sono amanti delle acque fredde
    Le orche marine affondano le barche
    Gli orsi marini invadono le spiagge, seppur frequentate dagli esseri umani

    Ma ancor peggio, quegli animali dei nostri figli che, non abbiamo saputo AMMAESTRARE, (EDUCARE), distruggono, imbrattano, ci insultano.

    E poi ?!!!!

    Riusciremo a galleggiare sino alla nostra dipartita?

  12. Carissimo Umberto, non posso altro che condividere tutto cio’ che hai detto.questo per aprire un dialogo.qualche giorno fa sono venuto a conoscenza di una cosa che mi ha lasciato sconvolto. Nella classe di elementari( 11 anni) bambine fumano tranquillamente le Puff, e le madri lo sanno. Quando saranno probabili..attiviste o attrici ecoshoccanti..cosa faranno..Tu mi conosci , lo ripeto sempre in questo paese si permette troppo senza che si paghi x quello che si fa.Una notizia letta oggi. Parolisi esce in permesso premio x buona condotta.
    E per tornare all’ ambiente non sono tecnico , ma credo che basti poco per tornare alla..glaciazione , qualche grado di variazione dell’asse e altro che Co2..Per cui prevenire si ma via l’angoscia e le ..tragedie. Zero guerre sulla terra, zero Co2. Un abbraccio come sempre.

  13. Carissimo Umberto buongiorno, prima di tutto complimenti per la canzone, non la conoscevo e oltre al bellissimo testo mi piace moltissimo la canzone e l’arrangiamento e risalendo la corrente della nostra vita mi rendo sempre più conto di quanto sia diventato complicato riuscire a difendere i nostri valori e le nostre tradizioni. Mi riferisco in questo caso proprio alla salvaguardia ambientale che era patrimonio di chi ci ha preceduto, in Italia ci sono ancora moltissime case cantoniere, ricordo da bambino in campagna i cantonieri ( uomini addetti alla manutenzione delle strade) che oltre a tappare le buche si prendevano cura della vegetazione spontanea e i cartelli stradali erano leggibili non dentro foreste amazzoniche come oggi, era un equilibrio che si spandeva capillarmente in tutta Italia e la manutenzione funzionava. Oggi i comuni appaltano i lavori al miglior offerente, quindi prezzo basso qualità un eufemismo, il primo giorno sembra tutto meraviglioso poi nel giro di pochi giorni siamo nuovamente nel Mato Grosso. Allargo il discorso .. coloro che imbrattano e distruggono il patrimonio comune non devono essere ripresi solo con i droni ma per i gemelli ammesso che ne abbiano e posti in galera per molto tempo finché’ abbiamo recepito la gravità del danno che hanno causato, questi Nerone del 2000 godono nell’ incendiare intere macchie, alberi secolari che hanno dato ossigeno e vita a chi ci ha preceduto, sono peggio dell’ atomica e lo stato ancora una volta Impotente non è in grado di difenderci e di difendere il nostro ecosistema. Sono stanco delle parole dei green di nuova generazione, uomini del terrore come quelli che sterminarono gente innocente durante la rivoluzione francese solo perché prestavano lavoro per le classi più agiste, i gretini hanno un solo verbo quello di imporre il loro pensiero senza se e senza ma, sono altresì stufo di essere costretto ad intervenire accodandomi con il mio commento al tuo sacrosanto articolo perché non vedo nessuna voglia di cercare di migliorare lo status quo da parte dei nostri Governanti, siamo un vascello che imbarca acqua in balia delle onde ma non c’è nessun porto dove riparare. E’ giusto denunciare ma la mia paura è che le nostre rischiano di diventare solo esercitazioni di principio perché per interessi oscuri o meglio chiarissimi tutto deve continuare a rimanere così’ in questo teatro dove oramai va in scena da anni solo la tragedia

  14. Ciao Umberto!
    Molto interessante su quanto scrivi e continui a scrivere. L’altro giorno ho detto a mio figlio che durante le guerre mondiali, le bellezze della nostra Italia non sono state distrutte dalle bombe, oggi invece ci sono coloro che vogliono dustruggerle con i vari di atti di vandalismo, peccato!
    Riguardo al tempo climatico con tante distruzioni di ogni genere nel pianeta, un giorno se ne pentiranno del danno che stanno lasciando nel Mondo, persone ignoranti e irresponsabili!
    Buon proseguimento di una buona Estate!
    Saluti da New York City
    Felice (Phil)

  15. Eco-ansia!Un termine nuovo legato al fenomeno climatico usato di recente per denominare una profonda sensazione di disagio e di paura che si prova al pensiero ricorrente di possibili disastri legati al surriscaldamento del pianeta e ai suoi effetti ambientali.
    Mi chiedo come mai fino a qualche anno fa si parlava poco di argomenti quali i cambiamenti climatici,crisu ambientale globale,etc.
    Oggi ,invece,c’e’ un dialogare quotidiano e una letteratura a riguardo che ha travolto tutta la popolazione mondiale.
    Se ne parla dal cinema,con l’uscita nelle sale del film “Siccita’” del regista Virzi,al mondo politico con le diverse e opposte posizioni ,al mondo psicologico con la coniutura del termine “eco-ansia”.
    Davvero dobbiamo pensare che l’impatto ambientale possa danneggiare la nostra salute mentale?
    Forse si.Forse no.
    Un dato e’ certo: il periodo di profonda crisi ha investito tutti i punti di vista che caratterizzano la nostra societa’,e tutto questo ha un impatto non da poco anche sulla nostra salute mentale.
    Rimedi?
    Scegliere di passare all’energia solare e’ vantaggioso sotto molteplici punti di vista,poiche’ l’energia solare e’ una fonte pulita che non emette CO2 nell’atmosfera.
    Intraprendere uno stile di vita sostenibile:non prendere la macchina,ma scegliere la bicicletta;fare la raccolta differenziata;prediligere un’agricoltura a filiera corta.
    A mio avviso,e concludo,il bombordamento mediatico non e’ mai fonte di verita’,anzi,tutt’altro.
    La verita’ va ricercata certosinamente tra le trame che i media sottendono e volutamente non palesano ,e’ un lavoro personale di anni di affannosa ricerca e studio che si spinge lontano dai riflettori,dalle mediazioni politiche e punta direttamente alle fonti storiche del problema.
    Grazie Umberto

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