MM

Lo stato delle case MM: un reportage della Consigliera Padalino

Milano

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera pervenutaci da Mariagela Padalino, Capogruppo Noi Moderati in Consiglio Comunale a Milano:

“Questa mattina, insieme a Franco Vassallo, responsabile per le politiche abitative e il decentramento del coordinamento cittadino di “Noi Moderati”, abbiamo iniziato i primi sopralluoghi nelle case popolari gestite da MM con l’intento di visitarle tutte. L’obiettivo è ascoltare le esigenze degli inquilini e stilare una lista delle criticità riscontrate, per sottoporle all’attenzione del nuovo assessore alla Casa, il dott. Bardelli. La speranza è quella di aiutare per accelerare la riqualificazione di queste abitazioni, fondamentali per la città.
Dalle 8 alle 12, abbiamo incontrato i residenti di via Tofano 3 e via Saint Bon 6, nell’estrema periferia ovest di Milano. In entrambi i siti, molte persone ci aspettavano, ancora speranzose nonostante le richieste di intervento rimaste inascoltate da tempo. Una situazione che alcuni descrivono come un “muro di gomma”.

In via Saint Bon 6, si è verificato un paradosso: MM ha completato il rifacimento delle facciate lo scorso anno, ma senza intervenire sui tetti, che sono ormai dei veri e propri colabrodi. L’acqua piove dentro tutti i piani sottostanti, rendendo vano l’investimento effettuato per la ristrutturazione. Alcuni inquilini ci hanno raccontato situazioni drammatiche: una donna ottantenne con una malattia autoimmune è stata “minacciata” di essere spostata lontano dalla sua abitazione quando ha riferito a MM che avrebbe contattato l’ufficio di Igiene. Inoltre, una famiglia con due bambini, di cui uno affetto da problemi respiratori, vive immersa nella muffa.

Sempre in via Saint Bon 6, le infiltrazioni d’acqua colpiscono il 10° e l’11° piano di tutte le scale, mentre una perdita al primo piano, in un appartamento quasi mai occupato, rischia di compromettere la struttura stessa dell’edificio. Inoltre, gli sfiati delle caldaie sono situati in facciata, creando potenziali pericoli, mentre nidi di vespe infestano i pertugi lasciati dai muratori. Si parla anche di vialetti sconnessi e cantine allagate, che causano frequenti incidenti agli abitanti.

Nonostante la presenza di telecamere in giardino, gli inquilini lamentano che nessuno sembri controllarle, poiché spesso estranei si accampano all’interno degli edifici. Restano aperti anche interrogativi sulla gestione della privacy, poiché non è stato esposto alcun cartello informativo.

L’unica cosa che funziona? Lo sfalcio dell’erba e la pulizia dello stabile, gestiti direttamente dagli abitanti in autogestione, senza il coinvolgimento di MM.
Se la condizione di via Saint Bon 6 appare drammatica, in via Tofano 3 la situazione è addirittura peggiore. Qui, piove al 9° e 10° piano di tutte le scale. Una coppia di anziani, di cui la moglie affetta da Alzheimer e il marito da cancro, vive in un appartamento ormai inagibile, con infiltrazioni d’acqua in tutte le stanze.
Anche qui, gli ascensori sono spesso fuori servizio, impedendo a chi ha disabilità di uscire di casa. Le cantine vengono continuamente trafugate e figure esterne si accampano nei posti auto del seminterrato, grazie ai cancelli rotti da anni.

In un appartamento vuoto, una colonia di piccioni ha preso possesso degli spazi, sporcando tutto ciò che si trova sottostante, fino al giardino. Le condizioni igieniche sono preoccupanti, con sangue secco sulle pareti della scala A e una pulizia insufficiente degli ambienti comuni. I bidoni dell’umido, esposti all’aperto, generano odori nauseabondi e la proliferazione di vermi, mentre le disinfestazioni vengono effettuate raramente, lasciando i pianerottoli infestati dagli scarafaggi.

In entrambe le vie, gli inquilini lamentano un gran numero di alloggi sfitti, mentre oltre 5.000 persone sono in lista d’attesa per un’abitazione.

La sensazione prevalente? Tristezza. Tra gli abitanti, c’è chi è arrabbiato e chi si è ormai rassegnato. Al nuovo assessore Bardelli, suggerisco di seguire l’esempio mio e di Franco: visitare personalmente queste case, prendere nota delle criticità ed esigere da MM un piano quinquennale di riqualificazione. Non possiamo permetterci di lasciare le case popolari in queste condizioni, senza la dignità che meritano, soprattutto quando si parla delle fasce sociali più vulnerabili e periferiche. Queste situazioni richiedono un’attenzione prioritaria.”

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