Venezia : Franco Nero premia Jacopo Ortis… e il compositore milanese Luciano D’Addetta

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Tra Kasia Smutniak mozzafiato, l’evergreen Alba Parietti e  i  risorti Jalisse ( tra i tanti vip che hanno sfilato sul tappeto rosso di Venezia), ecco  annunciarsi l’arrivo della accoppiata  Ugo Foscolo – Franco Nero. L’idea è del produttore cinematografico  veneto Giuliano Mozzato che da due anni  fa circolare in scuole, parrocchie e teatri  il suo film, “Vera storia di due amanti infelici“, tratto dal romanzo di Ugo Foscolo.

Vera storia di due amanti infelici

Ecco in pellicola il celebre romanzo “Ultime lettere di Jacopo Ortis”:  l’eroe risorgimentale, che si studia al liceo è insolitamente dimenticato dalle serie  TV, mai approdato in Rai e forse  la sua parte di patriota romantico in questi tempi fluidi è considerata poco politically correct. Le riflessioni sul risorgimento, già di Senso e del Gattopardo, sono  ora volutamente ignorate dalla  cinematografia ufficiale…Ma  ecco che Franco Nero nello spazio Avanspettacolo, al Lido, premierà il cortometraggio con il Leone di vetro. Sarà scandalo ? Che dirà la Lucarelli?  E la Salis? E Saviano?

Un  lieve  filmato  in costume,  struggente nelle musiche. La “vera storia”  è stata proiettata per due anni nella provincia veneta, qua e là vista tra gli applausi nelle scuole o nelle parrocchie, ma rivela Mozzato  “non sono mai riuscito a portarlo a Milano, eppure c’è una scena proprio girata sul Duomo..La burocrazia me lo ha bloccato”.

Solo la burocrazia? Ci domandiamo.

Ma se leggessimo un poco le lettere dell’eroe Ortis? ” Italia, infelice terra.. potrò io vedermi dinanzi agli occhi  coloro che si hanno  spogliati, derisi, venduti e non piangere d’ira?” scriveva il poeta Foscolo. Uno spaghetti risorgimental? Macché.

Forse è per questi passi che qualcuno (il sindaco Sala?)  considererebbe  anche poco inclusivi  e poco fluidi (si parla di patria da difendere)  che prudentemente il festival di Venezia ha accettato di proiettare in sala  solo il trailer  del film, premiandolo.  La censura della cancel culture è sempre vigile. Troppo pericoloso organizzare la proiezione dell’intera storia patriottica. Le scene sono animate dalla stupefacente epica colonna sonora del compositore milanese Luciano D’Addetta, da più parti segnalato come un successore di Morricone.

Forse dopo il leone di vetro donato agli attori, al regista  Helen Kine, al produttore e a  D’Addetta  da Franco Nero, il film  stuzzicherà Quentin Tarantino.

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