«Ghe pensi mi, Tovarish Vlad». Ci penso io, compagno Putin. Sembra una battuta fuori luogo e invece potrebbe rivelarsi la chiave per scongiurare un cataclisma provocato dall’escalation nucleare nella guerra tra Russia e Ucraina. Se è vero – e gli dèi lo vogliano – quanto rivelato da fonti d’alto rango ai piani alti di questo giornale, Silvio Berlusconi si appresta a intestarsi una mediazione diplomatica tra Mosca e Kiev avendo in mano alcune carte da giocare.
È l’impensabile, inatteso colpo di scena personificato dall’unico sincero amico degli Stati Uniti che sia riuscito, anni fa, a entrare in confidenza con Vladimir Putin. Di più, al momento, non è dato sapere. Ma la notizia avrebbe già di suo una risonanza fragorosa e in primo luogo impone a noi tutti di militare a fianco della speranza che l’iniziativa berlusconiana abbia concretezza e successo. Dopodiché, ovvio, anche soltanto il raggiungimento di una tregua comporterebbe la monumentalizzazione in vita del Cavaliere. E a ben vedere i presupposti perché non si tratti di una delusione terribile esisterebbero. (fonte Libero)
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