Sanremo ultima serata. E’ il momento dei Nota Bene per sottolineare il positivo e negativo che mette a dura prova la pazienza, ma che ha comunque avuto record di ascolti con share del 60%. Segnalazioni, perché tutto il resto sembra solo omologato a parametri ripetitivi.
La semplicità e la spontaneità di Sabrina Ferilli sono vincenti.
Ma la liturgia, soprattutto dopo quattro serate, si ripete e non vince la noia.
Sempre più brava, più bella, più elegante. Una sfida vinta, a 82 anni, un’accoglienza sempre con ovazioni, l’omaggio all’amica Milva, un sorriso senza tempo: Iva Zanicchi e importa davvero poco che le giurie le rifilino posizioni poco brillanti, ma all’estero sarebbe un mito intoccabile.
Elisa che non conosce la banalità, che sa rinnovarsi, sorretta da una voce straordinaria. Il vestito bianco di Armani è un sogno.
Emma usa la voce come vuole, sicura, con grande padronanza della scena.
Mahmood e Blanco, un duo affiatatissimo, convincente da “Brividi” e un brano che porta lontano con le emozioni, ma orecchiabile e ben costruito. E sono anche i più eleganti.
Per Achille Lauro cantare una canzone è riduttivo e vuole lo spettacolo, vuole stupire e. dimenticando le trasgressioni di cattivo gusto, è un animale da palcoscenico estroso ed elegante.
Giovanni Truppi un fuoriclasse. La sua canzone è forse la più raffinata e ricercata di questa edizione, con uno stile che affianca tradizione e innovazione, che va dritto al cuore nel raccontare una storia d’amore che sfida le opinioni del mondo.

Fabrizio Moro e un testo d’amore emozionante:
…E sei tu quel confine fra il giorno e la notte
Dove io mi nascondo con le mie mani rotte
Che continuo a scagliare su un muro che non cade giù
Ma la forza che sento dentro ad ogni sospiro imperfetto
Sei tu
…Oggi è un giorno per credere in te
Oggi lasciami senza parole
Prendi ancora se vuoi la mia rabbia in affitto
La distanza fra un uomo che ha vinto ed un uomo sconfitto
Sei tu
Che attraversi il mio ossigeno quando mi tocchi
Sei tu
Il mondo che passa attraverso i miei occhi
Sei tu
Gianni Morandi fa Gianni Morandi con un inno alla vita che fa bene.
E, purtroppo il flop di Massimo Ranieri che ha preteso troppo dalla sua voce, oggi.
L’eleganza è da ammirare e appartiene alle donne, ma anche agli uomini e Armani vince a mani basse, ma il peggiore vestito è Amadeus che non conosce la sobrietà e la classe nel portamento. Ma chissà perché ricordo quel mio cappotto blu regalato ad una clochard che mi baciava le mani per ringraziarmi.
Qui, in questa favola dell’effimero, la realtà è un orco da tenere lontano, qui la luce del lusso e dell’apparenza stravince. Domani ci aspettano la lavatrice rotta, i piatti da lavare, la tapparella che non sale, il figlio che esige la brioche alla marmellata di albicocca ecc.. e domani è un altro giorno.
Ma arriva Marco Mengoni e sì, merita un ascolto attento e partecipato. Un fuoriclasse senza se e senza ma.
Premio Bardotti miglior testo: Fabrizio Moro
Migliore Composizione musicale: Elisa
Vincono Mahmood e Blanco
2 Elisa
3 Gianni Morandi
Il resto della classifica finale recita così:
4. Irama
5. Sangiovanni
6. Emma
7. La rappresentante di lista
8. Massimo Ranieri
9. Dargen D’Amico
10. Michele Bravi
11. Matteo Romano
12. Fabrizio Moro
13. Aka 7even
14. Achille Lauro
15. Noemi
16. Ditonellapiaga e Rettore
17. Rkomi
18. Iva Zanicchi
19. Giovanni Truppi
20. Highsnob e Hu
21. Yuman
22. Le Vibrazioni
23. Giusy Ferreri
24. Ana Mena
La commedia è finita: andiamo in pace.