Per Sala Milano non è insicura, come per Pisapia quando cacciò l’esercito. Ma chiedetelo ai milanesi

Milano

La storia si ripete da 10 anni, con le amministrazioni di sinistra e Milano ha paura. Le dichiarazioni di Sala che considerano la città “non insicura” fanno accapponare la pelle a moltissimi cittadini che autolimitano movimenti, modulano i tempi e, muovendosi in certi luoghi e in certe ore, sperano nella buona sorte.

“La città è così da tanti anni, io non la reputo una città insicura. C’è tanto da fare, non c’è dubbio. D’altro canto quando facevo il direttore generale con la Moratti all’epoca nei sondaggi qual era il tema numero uno? La sicurezza. È sempre così, bisogna cercare di risolverlo. Io ribadisco: ho verificato con la direzione generale e con le regole attuali e con i nostri conti possiamo assumere 500 vigili che staranno in strada. Questa è la mia principale promessa dopodiché la sicurezza è fatta da polizia locale ma anche dalle altre forze dell’ordine”.

Paradossali bugie. Nel 2016 aveva promesso 300 vigili e non sono mai arrivati, aveva assicurato la presenza dei vigili di quartiere, mai attuata, ha mandato il personale della polizia locale in ferie o l’ha trattenuto in ufficio nei momenti caldi, si è adeguato alle politiche di Pisapia che aveva cacciato i presidi dei militari. Ma che cosa deve succedere ancora in questa città pericolosa? Dai tempi del ghanese Kabobo e dei militari cacciati da Pisapia, i fatti di sangue, con sparatorie, pestaggi e accoltellamenti si ripetono continuamente, le aggressioni, gli stupri, i furti e rapine rendono il vivere incerto e vorrei evidenziare come l’immigrazione incontrollata abbia sviluppato lo spaccio di droga, l’occupazione abusiva, l’illegalità diffusa e incontrollata.

Che Milano è sicura lo ripeta al turista derubato in Stazione Centrale, ai residenti che ritrovano le cantine occupate illuminate da luce rubata a tutti gli inquilini, al vecchio picchiato e mandato a morire per prendergli il portafoglio, al conducente di un bus malmenato per non pagare il biglietto ecc.

Sa chi si sente sicuro? Gli antagonisti nei centri sociali, i rom nelle loro carovane, i migranti arruolati nelle bande. E il paragone con altre città è offensivo. Ma dove vive Sala?

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