C’era una sola tassa comunale che non era stata aumentata durante 8 anni di sinistra a Milano: la imposta Comunale sulla Pubblicità. È arrivato anche il suo turno.
Complice il Governo Lega/5Stelle che ha tolto il blocco a modificare le tasse comunali, il Sindaco Sala ha subito deciso di aumentarla addirittura del 50%!
La ICP si aggiunge al lungo elenco di salassi fiscali che si sono verificati con l’arrivo di Pisapia prima e Sala poi. Con l’avvento di Pisapia erano stati portati ai massimi l’aliquota IMU (1,06), era stata introdotta e portata all’aliquota massima (0,8) l’addizionale comunale Irpef, era stata alzata di un buon 20% la TARI tassa rifiuti) e aumentato di un 35% medio il cosap, canone occupazione suolo pubblico. Con Sala é stato il turno delle tariffe di impianti sportivi e cimiteriali, dei servizi educativi, della sosta, mentre il biglietto del Tram che era stato aumentato da Pisapia da 1 a 1.50 sarà presto ritoccato a 2 euro pure da Sala.
L’aumento della ICP riguarderà gli impianti pubblicitari (poster, maximpianti, pubblicità temporanee) ma non le insegne commerciali. Sarà una legnata , + 50 % e metterà a dura prova imprese e concessionarie pubblicitarie.
Si tratta di una scelta miope perché l’effetto non sarà di generare maggior gettito alle casse comunali ma di far scappare verso altre forme di pubblicità gli investitori.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Una tassa più che giusta. Peccato che non ci siano controlli adeguati per tutta quella pubblicità ingannevole e per quella bugiarda, alle quali sarebbe ora di fare pagare multe salatissime.