Non mi troverete mai su facebook a condividere i post virali pro Salvini. Penso che la sua determinazione a impedire sbarchi sia giustissima ma che il Governo con i grilini sia un pastrocchio che farà disastri in economia (il decreto dignità è solo l’antipasto) e non riuscirà a fermare gli sbarchi alla fonte: inviando navi e militari italiani in Libia a impedire le partenze. Roba troppo seria per gli improvvisati statisti grillini.
Però stamattina sono con Matteo Salvini che ha avuto il coraggio di andare all’Old Fashion la serata della sua riapertura dopo la chiusura disposta dal Questore.
Tutti i giornali criticano il Ministro dell’interno perché si è fatto fotografare col gestore del locale. Pure l’Assessore alla Sicurezza di Milano, cioè colei che non fa nulla per contrastare la movida selvaggia e stracciona che pervade le strade e le piazze di Milano, alza il sopracciglio sdegnata.
Ripeto quanto dissi in occasione del ferimento di Niccolò Bettarini avvenuto nela terra di nessuno fuori dalla Triennale, a 300 metri dall’Old Fashion, a opera di vari soggetti espulsi dalla security del locale. Troppo facile chiudere il locale dopo l’eco dell’aggressione al coraggioso Niccolò. Tipicamente italiano mostrare grande fermezza dopo che i buoi sono scappati.
Ma cosa si fa contro le migliaia di pusher e venditori abusivi di super alcolici che fanno bruciare il cervello a generazioni intere? I gestori seri (ci sono anche quelli poco seri) dei locali investono nella sicurezza e nelle telecamere, ma cosa succede nelle strade e nelle piazze, nella Darsena o sui navigli dove la sicurezza dipende dalle istituzioni ? Quando la sicurezza dei locali butta fuori degli esagitati chi dovrebbe occuparsi di loro?
Non critico Salvini perché è andato all’Old Fashion. Mi auguro che il Ministro dell’interno si occupi anche di far ripristinare la legalità a Milano.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Caro Fabrizio,
si possono accettare diverse interpretazioni delle politiche salviniane, si può essere in parziale o anche totale disaccordo, ma da sinistra si odono solamente grida di disturbo e tentativi di diffamazione che, in casi come questo, assumono contorni ridicoli. Ormai, pur di dare addosso al ministro dell’Interni, fino a prova contraria eletto da consultazioni regolari il 4 Marzo, si attaccano penosamente ad ogni suo singolo movimento, parola, o gesto, sia pubblico che privato. E che siano proprio questi, soliti a manifestare a piena voce contro chi, a loro insindacabile giudizio, professa e istiga all’odio, è abbastanza contraddittorio: qualunque spiffero porti ad una connessione con Salvini, viene usato per sollecitare a sua volta odio, disprezzo, rancore e discredito a danno del leghista, che avrà mille difetti ma non gli si vuole riconoscere almeno un solo pregio, quello di cercare di difendere l’identità di un popolo. Con l’unico risultato certo di aumentarne i consensi….