Il PD Lombardo perde pure nei suoi sondaggi

Lombardia

Riporta Repubblica:

Cresce il gradimento degli elettori lombardi verso Giorgio Gori, candidato dal Pd a sfidare Roberto Maroni e Dario Violi del Movimento Cinque stelle alle prossime elezioni regionali. Un sondaggio Ipsos commissionato dal Pd sulle intenzioni di voto e finora tenuto riservato rileva che, se si votasse oggi in Lombardia, il 37 per cento degli elettori sceglierebbe il sindaco di Bergamo.

Il 43 per cento confermerebbe Maroni come governatore, mentre il 20 per cento voterebbe per Dario Violi, candidato dal Movimento Cinque stelle. I sei punti di distacco tra Maroni e Gori sono considerati dal Pd lombardo un ottimo punto di partenza, visto che nel 2013 l’allora candidato del centrosinistra, Umberto Ambrosoli, partì da una differenza di dodici punti. Maroni poi vinse con il 42,8 per cento dei voti, battendo Ambrosoli che alla fine raccolse il 38,2 per cento dei consensi.

Quello che Repubblica, inspiegabilmente, dimentica di riportare nella versione gratuita è quanto segue. Cinque anni fa, nel 2013, il PD le elezioni, alla Camera, le ha vinte. Cinque anni fa, nel 2013, ve la ricordate l’aria che tirava? Eravamo reduci dalla caduta, traumatica, del governo nel 2011, due anni di governo Monti, Renzi come stella nascente, un PDL agli ultimi sgoccioli. La Lega travolta dagli scandali. Insomma, solo il miracolo di Berlusconi in campagna elettorale impedì il disastro. Inoltre Ambrosoli era Ambrosoli. Ah, ed era alleato con l’estrema sinistra della coalizione. Ok, finito l’Amarcord, torniamo ad oggi.

Gori è un Renziano. È il prototipo Renziano. Ed oggi, Renzi e tutta l’allegra combriccola, sono sull’orlo dell’abisso. Il PD, in alcuni sondaggi, è SOTTO la soglia del 23, il risultato raggiunto nel 2013. Quando, però, aveva a sinistra degli alleati. Oggi ha solo nemici. E se lo combatteranno a Roma, che probabilità ci sono che i loro elettori li perdonino in caso di alleanza a livello locale? Non molte. Quindi è probabile, se non sicuro, che scelgano di perdere una regione già persa come la Lombardia e si concentrino sul prendere più voti possibili a livello centrale. Inoltre, va ricordato anche, che una serie di città, come Como, Lodi e Monza, sono passate l’anno scorso da sinistra a destra. Insomma, nonostante un sondaggio fatto in casa, i dati di fatto depongono contro il PD. Che nemmeno nei propri dati riesce a vincere…

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