Il Comune importa dalla Cina il bike sharing senza regole. Pedoni e passeggini a rischio

Fabrizio c'è Milano
Milano 23 Settembre – Da qualche settimana girano in città circa 1200 bici gialle o color acciaio di 2 operatori, Ofo e Mobike, che hanno risposto a un bando del Comune.
Si tratta del bando per il cosiddetto Bike sharing free floating, in pratica libero senza stazioni di parcheggio fisse.
Milano ha voluto lanciare questo modello di bike sharing che altre città, più avanti di noi sulla ciclabilità, come Amsterdam, hanno rifiutato proprio per i problemi di gestione che pone.
Non è un caso che questo tipo di bike sharing sia stato sviluppato e diffuso soprattutto in Cina e le 2 società siano emanazioni di fondi cinesi e usino bici costruite in Cina.
I problemi che il servizio pone sono tanti. Le bici vengono lasciate dove pare e piace. Sono state trovate bici gialle fuori Milano. Soprattutto ci sono poche bici a disposizione degli utenti perché la gente se le tiene bloccate fuori servizio in casa o in cortile, ma per la app risultano prelevabili.
Il problema principale è che vengono abbandonate su strade e marciapiedi  creando intralcio. Le società di gestione non si occupano del ritiro.
A Milano mancavano già prima le rastrelliere, figuriamoci cosa succederà quando il servizio entrerà a regime con 12.000 bici. Pedoni e passeggini sono avvertiti!

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