Il disastro immigrazione corre sui binari. E bivacca in stazione

Milano

No, non solo in Centrale. Il fenomeno è uniforme su tutto il territorio Lombardo ed ha a che fare con un male antico di questa emergenza pseudo profughi. Lunedì a Trenord sciopereranno per protestare, dopo l’aggressione del controllore a Lodi, per la situazione impossibile in cui si trovano ad operare gli addetti del settore. Ormai stazioni e treni sono terra di nessuno. Bande di stranieri hanno capito la verità più importante di questo paese: nessuno controlla chi si muove. Abbiamo una rete vasta e frammentata, dove sparire è facilissimo. Per questo, quando finisce la prima accoglienza, oppure se si desidera sparire dall’Italia per riapparire altrove o ancora, se si decide che si può guadagnare molto in modi poco legali, i binari sono il posto migliore dove stare. L’Assessore Regionale Sorte chiede, giustamente, di poter trasformare la sicurezza sui trasporti in materia Regionale, per farne un’eccellenza. Il problema è che difficilmente glielo faranno fare. Se dovesse avvenire, dalla Lombardia il problema si sposterebbe. E spostandosi, esploderebbe.

Ieri, ad esempio, Il Giornale ha dato notizia che sono stati arrestati degli scafisti di terra che, dalla Stazione Centrale, portavano i Siriani (i pochi Siriani che ancora passano per l’Italia) in Germania. La Stazione Centrale non è scelta a caso. È il cuore del sistema ferroviario ed è anche la porta d’Europa. Uno dei punti più comodi da raggiungere, grande abbastanza per essere invisibili e vicina a sufficienza ai confini per essere comoda. È la meta. Non solo per i Siriani, ma per tutti gli sbandati che vogliono qualcosa. Un passaggio, una comunità o delle opportunità. Se Sorte vincesse, i Milanesi, dovunque nati, potrebbero riprendersela. Ma il resto dell’umanità spiaggiata sotto la Mela dovrebbe trovarsi un altro posto. E si riverserebbe nel resto d’Italia. Per questo, l’Italia, è del tutto improbabile che festeggi la decisione Lombarda.

Inoltre quegli stranieri, per gli amici di Majorino, sono pur sempre un potenziale business. Quando vengono abbandonati dal sistema di prima accoglienza, oggi smettono di generare reddito. Ma domani? Quando saranno decine di migliaia, verranno ancora ignorati dallo Stato? Io non credo, loro nemmeno. Potrebbe essere una nuova corsa all’oro. Quindi è meglio che, se proprio devono sbandare, sbandino dove possono essere controllati. Che domani è un altro giorno. Ed il nuovo giorno può sorgere con un mattino glorioso, pieno di nuovi incentivi. E, si sa, il mattino ha l’oro in bocca.

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