Perché spaventa il manganellaggio preventivo alla Raggi

Economia e Politica Fabrizio c'è
Milano 11 Settembre – Non ho mai capito quelli che votavano 5 stelle. Non mi quadra però la morbosa attenzione e l’accanimento che da settimane si abbatte sul nuovo Sindaco grillino di Roma Virginia Raggi.
La Raggi andrà giudicata tra qualche tempo per come avrà governato o meno la capitale. Sono convinto che, se applicherà il fumoso programma 5 stelle, non risolverà nulla. Ma adesso c’è qualcosa che puzza: pronti via e tutti i giornali e televisioni si scatenano prima sull’emergenza rifiuti, poi su un avviso di garanzia all’Assessore all’Ambiente (per una ipotesi di reato che si estingue con un ammenda!); infine per il fatto che la Raggi ha taciuto sul risibile avviso di garanzia alla Muraro.
Faccende che un tempo trovavano posto solo nella cronaca di Roma del Messaggero, oggi sono il primo titolo delle televisioni e persino del milanesissimo Corriere. Parliamoci chiaro: i disastri di Roma sono il frutto di 5 amministrazioni di sinistra (2 Rutelli, 2 Veltroni e l’ineffabile Ignazio Marino) e una di centrodestra (Alemanno, appartenente a quella iattura per il vecchio PDL che si chiama Destra Sociale). Se Roma non ha inceneritori, né mezzi pubblici all’altezza, se i suoi bilanci sono ripianati dallo Stato  non c’entra nulla la Raggi ma chi c’era prima e cioè soprattutto il PD.
Sorge dunque il sospetto che ci sia qualcuno che sta organizzando questo manganellaggio mediatico con troppo anticipo rispetto ai tempi in cui è giusto incalzare chi governa. Chi ha bisogno di dimostrare  subito, prima del Referendum e delle prossime politiche, che i grillini sono uguali a tutti per moralità e incapaci di governare? La risposta è semplice: Matteo Renzi, il padrone incontrollato e incontrastato  della Rai e di buona parte dei media italiani. Renzi è il primo ministro del paese che cresce meno in Europa e che conta meno di Cipro in politica estera. E’ a corto di argomenti dopo anni di promesse e deve arrangiarsi. Lo soccorrono anche ambienti imprenditoriali pubblici e privati  che hanno visto svanire quel grande magna magna delle Olimpiadi a Roma del 2024 prima per l’opposizione di Mario Monti e ora dei Grillini.
Ecco perché, pur non avendo alcuna fiducia nelle capacità dei ragazzotti 5 stelle e nelle ricette squinternate di Beppe Grillo, la cosa che oggi mi fa più paura è il manganellaggio mediatico preventivo che il PD riesce a imbastire. Del resto la demonizzazione dell’avversario appartiene ala loro tradizione.
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Fabrizio De Pasquale, Consigliere Comunale di Forza Italia

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