Milano 28 Aprile – La Darsena appena inaugurata è già imbrattata. Tutti a scandalizzarsi perché il graffito ha sfregiato una riqualificazione tanto attesa, realizzata dal Comune con fondi Expo.
Ma dove vivono queste anime belle che si meravigliano? Negli ultimi anni mentre il fenomeno è agli sgoccioli in tutto il mondo, Milano ha conquistato la palma di città più imbrattata d’Europa. Sono stati verniciati il Duomo e la Scala, sui Navigli non c’è un metro quadro pulito.
Ai tempi della Moratti il Comune ripuliva i suoi edifici e aiutava con tariffe ridotte i privati a ripulire. Oggi coltiva con iniziative e premi i cosiddetti street artist (proprio in zona 5 e 6, dove c’è la Darsena). La sinistra ha addirittura fatto approvare una mozione per riconoscere il valore artistico di questa pratica, mentre non dice nulla e anzi tutela la ignobile abitudine di lasciare una scia di scritte e graffiti dopo ogni passaggio di manifestazione studentesca. I graffiti dei centri sociali sono ritenuti addirittura un reperto storico da tutelare.
E’ allora di cosa ci lamentiamo se tanti ragazzi ritengono naturale imbrattare gli angoli più belli della città? Sono cresciuti con l’idea che la loro trasgressione è giusta e quasi eroica, mentre sarebbero fascisti poliziotti e vigili che li multassero. E infatti questi ultimi, avendo capito come vanno le cose in Italia, si guardano bene, anche durante i cortei, dal bloccare ragazzini 15enni che insozzano la proprietà privata o inneggiano ai peggiori misfatti.
Cari moralisti dei miei stivali che vi scandalizzate perché è stata graffitata una delle poche cose realizzata da Pisapia (con fondi Expo), dove eravate quando sono stati fatti danni in città per 100 milioni di euro? Dove eravate quando writers venuti anche dall’estero deturpavano le carrozze e terrorizzavano passeggeri e addetti Atm? Dove eravate dopo i cortei no tav, no Expo e del 1 maggio?
Chiedete alla magistratura di punire in maniera esemplare i writers scoperti dal nucleo dei Vigili per il decoro. Chiedete al Sindaco di aiutare i volontari che puliscono e non coloro che imbrattano o insegnano a imbrattare (è successo pure questo coi i fondi della coesione sociale!). E dite alla Assessore Rozza che, dopo 6 annunci di lotta ai graffiti in favore di tv e giornalisti, il Comune dovrebbe cominciare a pulire veramente scuole e treni del metrò.
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Fabrizio
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.