Milano 15 Gennaio – Giudizi folgoranti senza appello, sono i pareri inviati dai milanesi al Corriere in risposta alla domanda “Vorresti che Pisapia si ricandidasse a Sindaco di Milano?”
Giudizi che lasciano poco spazio alla discussione o all’ironia, tanto sono lapidari, impietosi e severi. Giudizi senza se e senza ma che illustrano lo scontento, lo sdegno e la rabbia nei confronti di un Sindaco non amato, nel migliore dei casi considerato incolore e asfittico, ma nella maggioranza delle risposte visto come un vero disastro per Milano. Perchè i milanesi amano la propria città, osservano, verificano, riflettono e molte decisioni di Pisapia sono indigeste, pretestuose, incomprensibili. L’impressione che emerge ed è evidenziata da chi risponde al sondaggio è che Pisapia non ami Milano, che se ne freghi dei milanesi, che anteponga categorie di persone come i Rom e i Centri sociali al benessere dei residenti perchè “Incompetente lui e i suoi assessori che non hanno idea di quello che fanno: solo danni”, scrive un lettore a cui fa eco un altro “Giunta di folli spreconi che ha aumentato tasse all’inverosimile, ideologizzata, cheap, contro i milanesi ed i suoi interessi. Per loro sicurezza è un optional di destra. Sta facendo morire Milano”
E su Pisapia “Incapace, poco produttivo, senza delle idee, ha speso un sacco di soldi, per cosa? Immigrazione aumentata, problemi irrisolti, e la situazione è peggiorata rispetto a prima” C’è chi parla al passato, quasi a cancellarne la presenza “E’ stato un Sindaco disastroso da ogni punto di vista che non ha tenuto conto delle reali esigenze dei cittadini” E non manca una stilettata all’opera “faraonica” inutile delle piste ciclabili da parte di un ex elettore pentito “Tra i due contendenti mi sono otturato il naso e l’ho votato: Mi rendo conto di aver fatto un errore enorme e che le conseguenze della sua inettitudine la pagheremo tutti, in primis la gestione dei Rom e dei clandestini Ci resteranno solo le piste ciclabili. Il mio voto non l’avrà più” A cui aggiunge un altro lettore “Viabilità distrutta, regali in immobili agli antagonisti dei centri sociali, mentre la gente si svena per le tasse” E fa rabbia la puzzetta sotto il naso da radical chic “Ha tutelato la borghesia ricca del centro Milano e abbandonato le periferie”, “Molte parole e pochi fatti, come un radical chic, d’altronde”
Chiudo con l’immagine di un lettore molto deluso “Direi che la città parla da sola e sta urlando di dolore”.
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Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano