A Como e Ventimiglia c’è l’Europa di Salvini

Attualità

Milano 8 Agosto – Qualcosa non quadra sul fronte occidentale. Sia a Ventimiglia che, per certi versi, alla stazione ferroviaria di Como stiamo vedendo due fallimenti. Il primo, e più evidente, è quello della comunità internazionale. È inutile che accusiamo la Gran Bretagna di aver chiuso le frontiere. Chiunque possa lo sta facendo. Gli unici fessi a tenerle aperte siamo noi. Peggio, li stiamo pure andando a prendere. Come ho già avuto modo di scrivere la tattica di Renzi, per quanto squallida, ha una sua logica. Noi li facciamo entrare, anzi li recuperiamo, facendo fare bella figura a Bruxelles, che in cambio si gira dall’altra parte quando noi facciamo qualcosa di creativo coi conti. Giustificandoci con gli altri. Perché, se qualcuno si intromettesse troppo nei nostri conti, noi potremmo sempre smettere di far entrare chiunque. Il piano ha funzionato. Abbiamo la flessibilità sui conti. Evviva. Ma come nell’immortale capolavoro Disney, l’Apprendista Stregone, la cosa ci si è rivoltata contro. Principalmente, al momento, il problema è che nessun pare avere fatto i conti col fatto che, beh, questa gente pare non volerci proprio stare nel Paese più bello al Mondo. Pensa te. Questo genera due interessanti paradossi. Intanto i paesi che pensavano di averci scaricato il problema sono al centro del mirino. E poi, cosa forse più grave, ci hanno pagato con moneta buona un cattivo servizio. Si ritrovano i migranti in casa dopo averci pagato per non farceli arrivare. Non è simpatica la cosa. Per cui, chi può, chiude. Il che è comprensibile, ma non è minimamente nel nostro interesse. Questa gente qua non ci vuole stare. Farcela rimanere con la forza è pericoloso e contro ogni nostro interesse. Per cui dovrebbe essere pacifico che è contro i nostri interessi nazionali. No? Apparentemente per Salvini no, non lo è.

Io capisco la simpatia per la Le Pen. Capisco l’internazionale nera. No, quella no in realtà, ma fingiamo abbia un senso che tutti quelli che non vogliono una vera unione si uniscano. Sfidando storia e ridicolo. Ma qualcuno mi dovrebbe spiegare come sia possibile, logico o anche solo vagamente sensato che tifiamo per chi ci vuole lasciar gli immigrati sugli scogli. È vero che, da par nostri, stiamo gestendo quella vicenda in maniera cialtronesca, facendoci rimettere la vita a professionisti in divisa. Ma davvero dovremmo simpatizzare con chi sta impedendo la libera circolazione di queste preziosissime risorse? Sono, ovviamente, ironico, ma il mio interesse è che chi non vuol stare se ne vada. E qualunque socialista, di qualunque colore, mi aiuti a farlo diventa istantaneamente il mio miglior amico. No? Tipo i Ticinesi che vengono ad aiutare i poveretti di Como. Giuro che se potesi gli pagherei la campagna elettorale.

Invece a destra questo pare sfuggire. Si loda la politica Lepenista, invocando improbabili blocchi navali. Sì, in principio hanno anche ragione. Ma io il problema ce l’ho oggi, non in principio. Non so, ho sempre più l’impressione di credere nelle stesse cose di Salvini, ma di essere l’unico dei due a crederci davvero. In pratica. Non in teoria. Non so dove sbaglio, aspetto il prossimo post di Salvini per capirlo. Anche se temo che, prima o poi, un hashtag lo seppellirà.

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