Leoncavallo

Sabato il Leoncavallo va sgomberato

Milano

Sabato 25 è previsto uno sgombero del Leoncavallo. Repubblica, che di queste cose se ne intende, prevede che anche questa volta ne verrà fuori un nulla di fatto. Io tendo a credere loro, ma irrazionalmente questa volta voglio pensare contro ogni evidenza, che il Viminale darà l’ordine di procedere. Costi quel che costi. Ci voglio credere perché gli alibi sono finiti. Ci voglio credere perché la loro permanenza ci è già costata 3 milioni di euro. E soprattutto ci voglio credere perché altrimenti, davvero, che senso ha seguire la legge in questo paese? Certo, i precedenti sono tutti contro di me, ma l’alternativa è molto, molto peggiore.

L’alternativa è dare ragione al segretario milanese della Cgil Luca Stanzione: “La difesa del Leoncavallo riguarda tutte le forze democratiche di Milano e parla dell’idea di città e di società che pensiamo per il futuro. È necessario che al più presto si apra un tavolo istituzionale in cui poter salvare un’esperienza di democrazia. Non possiamo consentire che nei primi anni di questa destra al governo, si chiuda uno dei simboli della Milano democratica che ancora oggi è uno spazio liberato di cultura, di politica e di arte. Credo che tutte le forze sociali e politiche che hanno a cuore il futuro di una Milano giusta debbano mobilitarsi affianco di questa comunità”.

Un furto lungo 30 anni definito “uno spazio liberato”. Liberato, ma certo. Libero dalla legge, dalla giustizia, da tutto ciò che ci distingue da una società tribale. Che poi, se vogliamo dirla tutta, il Leoncavallo in una società tribale non sarebbe durato una settimane. Ci vuole tutta l’ipocrisia di una società civile per comportarsi completamente da barbari. Se sabato la Polizia sarà richiamata dovremo prendere atto di aver perso. Tutti. Ma in particolare chi esprime il Ministro degli Interni, a prescindere da chi e perché ordini la ritirata. È stato dato ampio preavviso, si è scelto un giorno facile per consentire lo sgombero degli oggetti di proprietà. Non esistono scuse.

Pare che siano in corso trattative che potrebbero terminare con l’assegnazione di uno spazio altrove. 30 anni di infrazione del diritto premiati. Lo abbiamo già visto, col Mutuo Soccorso che riceve senza gara uno spazio in via Rizzoli.

Ma è tutto infinitamente meno grave del mancato sgombero, sabato. Perché la sinistra su queste cose fa campagna elettorale. Quindi, in maniera trasparente, lo dice e si fa votare. Il centrodestra fa campagna sull’opposto. E ogni giorno che passa senza lo sgombero, un pezzo della nostra credibilità viene meno.

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