Cari amici, il vostro Capitan U è un po’ giù … e fa pure rima. Ciò che sta succedendo nel mondo è la causa principale del mio malessere, e penso che sia motivo di apprensione per tutti. Ma quello che mi intristisce ancor di più e mi fa adirare, per non dire altro, è che l’origine e colpa di tutto ciò sia anche nostra, e, non solo a livello italiano, ma mondiale. La partecipazione dei cittadini alla formazione politica di ogni Stato è spesso marginale, nel senso che in pochi vanno a fondo nell’analisi e nel dare importanza alla partecipazione al voto quando è il momento di decidere il futuro di tutti: o disertano le urne asserendo che tanto sono tutti uguali o votano per simpatia o, peggio ancora, per ideologia di appartenenza a qualche partito.
Non va bene! In questo modo si diventa carnefici del futuro proprio e collettivo, affidandosi alle mani dei grandi manovratori che ci considerano e trattano per quel che, secondo loro, ci meritiamo: poco o niente, in quanto retrogradi ed insignificanti burattini da manovrare a piacimento, perché portatori di un bell’anello al naso sempre ben in vista.
SVEGLIA!!!
Quello che sta accadendo non è solo colpa del cambiamento climatico o del governo, ma dell’incuria di chi ben dovrebbe assolvere al proprio dovere: bisogna curare il territorio e destinare i fondi stanziati alla pulizia dei fiumi e non ad altro, per evitare la rottura degli argini e gli allagamenti conseguenti devastanti causati da piogge torrenziali, sempre in agguato perché ormai incontrollabili e fuori da ogni schema precedente.
Mi ricordo nel novembre del 2014, quindi dieci anni fa quando non si parlava ancora di cambiamento climatico causato dall’uomo, (benché fosse già naturalmente in atto da molti anni) e l’ideologia verde ne approfittava e imperava. Mi ero da poco trasferito a Chiavari, quando in una notte cadde l’acqua di un anno, si disse, e i torrenti Entella, Sturla e Rupinario esondarono, allagando la città, causando danni gravissimi, specialmente il Rupinario, del quale, si raccontò, che tempo prima, i “verdi” avessero costretto a ributtare nel torrente gli alberi che erano stati tagliati dai contadini seguendo antiche tradizioni che imponevano di tenere sempre puliti gli argini, perché, secondo loro, la natura non va mai stravolta dall’uomo … davvero? … Ecco il risultato!
Sono passati dieci anni da allora ma, come si vede, il risultato è ancora lo stesso, città completamente sommerse. Unica differenza sta nel fatto che i “verdi” si sono evoluti e messi al passo, seguendo precise istruzioni ricevute direttamente dalla scienza, la loro: “il cambiamento climatico è causato solamente dall’uomo”, per cui bisogna lasciare spazio esclusivamente ad energie pulite, indipendentemente dal fatto che tutta l’Europa inquini meno del 7% totale, e che chi offre l’energia pulita contribuisca ad inquinare per il restante 93%, creando, però, i presupposti per guadagni e speculazioni impressionanti a favore di chi sul cambiamento climatico ci marcia, nascondendo molte verità, come quella del famigerato “buco dell’ozono”, che da anni si sta chiudendo in modo ciclico e naturale.
Dietro la collina … chissà cosa ci sarà?
Immaginiamoci, ora, tutti davanti ad una sconfinata collina che rappresenta il presente, al di là della quale, però, è scritto il nostro futuro. Io ho cercato di immaginarlo nel 1980 con una canzone dal titolo “Dietro la Collina”. Raccontavo di un quesito che mi martellava giornalmente nel cervello, chiuso dalle sbarre di una realtà che imprigionava la fantasia. Chiedevo disperatamente che qualcuno mi aiutasse ad aprire qualche varco nelle infinità di incognite prima che la noia e lo sconforto mi uccidessero. Immaginavo anche la mia casa e mia moglie che pazientemente mi assecondava e mi accoglieva dolcemente, domandandomi, fino a quando? E alla fine immaginavo o “il peggio”, l’incontro con un mostro aggressivo con due teste che mi avrebbe divorato, o” il meglio”, un cambiamento improvviso ed eccitante, come un viaggio nello spazio fino ad atterrare sulla luna … ma i miei quesiti rimanevano insoluti allora, come lo sono adesso.
Vi ho dedicato questo video, registrato dalla mia paziente moglie che non ha mai desistito nel restarmi accanto, indipendentemente dagli eventi, e ad infondermi energia rigeneratrice e speranze positive. Con questo brano, che ho registrato “di botto” e in modo naturale, vi saluto sperando di infettarvi con la mia rinnovata fiducia nel futuro, ritrovata al termine di questo mio racconto.
Capitan U 1947
(alias Umberto Napolitano)
Scrivo e canto canzoni da sempre, sono la mia arma di espressione libera e senza filtri. Nella mia carriera ho molte hit cantate da me e da grandi star nazionali e internazionali, al mio attivo 6 Festival di Sanremo come autore, 3 come cantante ed altro. Sono un rivoluzionario? Forse, non so, non credo che osservare e raccontare onestamente sia un atto sovversivo … però una cosa è certa: ovunque c’è “casino”, io ci sono.
Sempre molto interessante leggerti Capitan U
Abbraccione
Purtroppo caro Umberto, anche qui con i fondi che vengono stanziati, c’è chi ci mangia dietro.
A livello di fatti concreti si fa poco o nulla.
Solo quando accade il disastro si cerca di rimediare e poi si addossano le colpe.
Avevano creato anche un sistema di allerta per i cellulari, ricordi? Non ha funzionato proprio questa cosa…
La canzone è sempre attuale e non passa mai di moda. Complimenti come sempre.
l’Italia del dopoguerra e anche altre popolazioni si sono rimboccate le maniche e hanno ricostruito città .. strade.. ponti …dighe ecc ecc…. I manager attuali pensano soltanto a fare tagli a favore dei profitti ed ecco i risultati
Ciao Umberto,noi qui in Liguria abbiamo formato un comitato perché stanno tagliando tutti gli alberi (alcuni secolari) con la scusa che sono pericolosi mentre invece sono sanissimi . La verità è che meritiamo l’estinzione,non siamo in grado di rispettare la natura.
Buona serata Umbi.
Beh qui siamo sempre alle solite,
In Emilia e Romagna, cos’è passato un anno del’ ultima alluvione, e chi avrebbe dovuto fare qualcosa per prevenire che non succedevano di nuovo, ma ogni volta è sempre la stessa cosa, appena succede un disastro, senti dire sempre le stesse cose ” Stiamo facendo questo è quello, perché non succedono di nuovo ” Questi dovrebbero avere il coraggio di dimettersi, e farsi da parte, e mollare quelle poltrone, rinunciare a quei stipendi da milardiari, come dici tu la colpa è anche la nostra, che quando siamo chiamati ad andare alle urne, rinunciamo, da tanti sento dire sempre la stessa cosa, “sono tutti uguale, tanto non cambia niente ” e facendo così facciamo il loro gioco, io il.mio dovere l’ho sempre fatto, visto che è un mio diritto, poi sono loro i primi a lamentarsi, loro sono quelli che hanno l’anello sul naso, a prescindere che adesso è anche la moda a mettersi un anello sul naso, tra piercing e tatuaggi, ormai tanti sono arrivati alla frutta, comunque quando sento dire che la colpa è la nostra, per il clima , il buco
del ‘ozono, un pò forse è anche vero, ma da quando esiste il mondo, ha sempre piovuto, a me risulta che non piove solo in Italia, ( e qualche povero stato, che non riescono a fare qualcosa, per i loro governi) perché solo da noi succedono questi disastri ? Se non mi sbaglio, per esempio in Irlanda , e in Inghilterra piove molto molto di più che qui da noi, li, i fiumi sono sempre sotto controllo, e li tengono puliti, non lasciano gli alberi,tronchi, erbacce , impedire l’ afflusso del ‘ acqua, quelli partiti ,tipo i verdi , li manderei a vantare, a spalare il fango , a pulire i fiumi.e gli farei pagare di tasca loro alle povere famiglie che hanno subito danni, non per colpa del tempo, mah per colpa loro. Noi c’è la mettiamo tutta ,
e cerchiamo di cambiare questa Italia, che possiamo finalmente vivere senza la paura delle piogge.
” Dietro la collina ” è un’altro tuo capolavoro, come Riccioli, Un’Estate D’amore, è tante altre bellissime canzoni che ci hai sempre regalato.
Grazie Umbi.
Ciao Capitan U, proprio in questo momento sento al tg per domani un’altra allerta al nord e il mio pensiero corre, come sempre, ai miei corregionali che non fanno a tempo a raccogliere il fango e ridare vita alla produzione che devono rimboccarsi le maniche e ricominciare da capo…. penso a Milano…..al Seveso , al Lambro che creano pericoli e disagi dove esondano perché mancano sempre i fondi, quelli che vengono stanziati???? Chissà che fine fanno, mi verrebbe voglia di augurare che si trasformino, per chi li sottrae per i propri intetessi, in altrettante medicine, ma … io sono diversa da loro, noi siamo diversi e non ci mettiamo sullo stesso piano … Mah, lasciamo da parte per un attimo la rabbia e i cattivi pensieri perché ho appena ascoltato la tua canzone che mi ha rinfrancato l’umore, per cui, oltre a fare i complimenti alla mia amica e tua adorata mogliettina, immedesimandomi nel testo, sento il desiderio di alleggerire la tensione delle tante domande timorose che ci facciamo quitidianamente … cosa c’è dietro la collina?. … sai che ti dico? … io vedo un meraviglioso cesto di porcini e domani ce li mangiamo insieme come ai vecchi tempi!!!!! Ma si, ridiamo un po’! Ti abbraccio.
Capitan U,
ben ritrovato!
Le tue riflessioni sono frutto di una consapevolezza della situazione attuale e di tanta preoccupazione di un cittadino responsabile che mette cuore e volonta’ in tutto cio’ che dici.
Le situazioni sono molto gravi su tutti i fronti,dai danni atmosferici e ambientali al dilagare di femminicidi ,a tanta microdelinquenza che avanza in tante citta’ e mette in crisi la sicurezza nelle strade di tante citta’.
La politica sta a guardare e temporeggia..e i mali peggiorano!
Sempre interessante leggerti .
Un saluto e un abbraccio a te.