La giornata dell’immigraticidio

Attualità RomaPost

La giornata dell’immigrato suscita molti ricordi. I molti passati nell’area di degrado di San Lorenzo dove giaceva il corpo inanime della ragazzetta burina andata in overdose per la droga fornita da un altro immigrato. I molti immigrati passati a fotterla, cadavere, a stuprarne le vestigia. Vengono in mente l’immigrato sfrecciante su un bolide sulla tiburtina ad investire il pargolo, a lanciarne il corpo in aria, tra marciapiede e bordo strada.  Ed ancora quello con il machete, che insegue la folla, quello con il coltello che ne ferisce tre e ne spaventa mille, quello che si infila nell’ascensore della stazione ferroviaria, per stuprare la quarantenne. Come i bisnonni che stuprarono a frotte le greggi femminili nel frusinate durante le marocchinate.

Si ricorda il nigeriano, inespellibile, omicida di un’anziana, protagonista di svariate aggressioni contro automobilisti, ciclisti e carabinieri. Ed ancora gli ubriachi delle ferrovie milanesi a minacciare i controllori, a mettere le mani sulle donne, a fuggire all’arrivo della polizia. Aumentano i reati violenti, degli immigrati. I 5 milioni e 50mila di immigrati, 8.5% del totale, fanno il 26.3% i reati contro la famiglia, il 30.9% contro la persona, il 31.6% di droga, il 42.5% di moralità pubblica. Al 2023 quasi 18mila immigrati sono detenuti su 42.511, il 31.27%. Nel nostro Paese si registra ogni anno un numero sempre maggiore di crimini di immigrati, 5 volte più elevati rispetto agli italiani.

Di fronte all’autorità giudiziaria il ricordo sugli immigrati si fa più fitto. Come per Potenza dove viene accettata la domanda di protezione di un gambiano, di lingua inglese per maltrattamenti in una scuola coranica senegalese di lingua francese per costrizione a chiedere la carità come fanno i monaci cristiani, indù, buddisti. Il Gambia è stato accusato di non tutelare i propri cittadini per abusi commessi in Senegal. Oppure Bari che riconosce protezione al senegalese per la dignità in pericolo causa Covid-19 quando il Senegal è universalmente considerato uno dei Paesi africani che meglio affrontano il Covid con tamponi come il Sudafrica. Un altro senegalese ha trovato protezione per avere chiuso il suo negozio nel 2014, ceduto per il denaro per il viaggio illegale. Il Pil del Senegal è cresciuto del 7,2 nel 2017, del 6,4 nel 2018 e del 5,3 nel 2019. Salvato un pakistano a Napoli perché la privatizzazione del sistema sanitario pakistano non garantisce servizi sanitari ai poveri, idem per un bengalese. In Pakistan i morti di Covid-19 sono 6.466 su 212 milioni di abitanti; in Bangladesh 5.161 su oltre 164 milioni di abitanti. La magistratura toglierebbe l’indipendenza all’Africa ed a gran parte dell’Asia. Si, ricordiamo bene la giornata dell’immigrato. Dell’immigraticidio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.