CAPITAN U 1947 (alias Umberto Napolitano)
Un quesito assillante incombe in questi giorni sulle nostre coscienze: “dove abbiamo sbagliato?… “Nessuno è esente da colpe e dobbiamo prenderci le nostre responsabilità perché ben poco abbiamo fatto perché ciò non accadesse. Abbiamo chiuso ai nostri giovani le porte della speranza, dei progetti, delle ambizioni, offrendo in cambio l’immagine di un mondo decadente e senza futuro, un percorso senza mete, costringendoli a fuggire da quella realtà di ombre proiettate al domani, per una più immediata e più concreta, “la realtà del momento vissuto”, momento da assaporare e godere in pieno perché potrebbe anche essere l’ultimo, ma chi se ne frega se vissuto al massimo! E le offerte non mancano: alcol, droga, sfide impossibili e meglio ancora se tutte insieme. Il risultato purtroppo è spesso devastante e quando ce ne rendiamo conto il più delle volte è troppo tardi per evitarne le tragedie. Visto che siamo in tema approfitto per rispondere ad un quesito postosi dal giornalista della Stampa, Federico Geremicca, che un po’ di giorni fa ad una trasmissione politica, non ricordo quale ma ricordo il contenuto, commentando l’assurda sfida di alcuni youtuber che avevano incoscientemente causato la morte di un bambino, aveva affermato: “ma com’è che non ci sia un cantautore che abbia scritta una canzone in tema per avvertire i giovani sui pericoli causati a se stessi e agli altri da certi comportamenti?”

La canzone che lei auspica io l’ho scritta e pubblicata nel sito dell’avvocato Domenico Musicco ideatore del progetto di legge sull’omicidio stradale e scelta quale testimonial della legge stessa nell’aprile del 2016. In questa canzone evidenzio la “strana situazione” in cui vivono i ragazzi, molti drogati e alcolizzati, imbastarditi ed arrabbiati che con i loro comportamenti riempiono gli asfalti di giovani corpi “che a primavera non arrivano fino a sera” e mi rivolgo al Signore affinché non permetta più “che il loro cibo sia l’indifferenza e il sonno un’anima senza essenza”, e che ponga fine a questo scempio, a questa strage infinita. E rifletto sulle cause e mi soffermo sul loro bisogno disperato di “una porta ancora aperta”, ma nessuno li ascolta e mi rendo corto che sulle loro vite speculano individui e politiche senza scrupoli che li aiutano a morire offrendo alla loro noia corse sfrenate su strade che si riempiono di sangue e di lacrime di amici e genitori a cui vengono sradicati. Ma il Signore non basta se l’uomo non si ravvede e pone rimedio: siamo ai giorni nostri e alle corse sfrenate si sono aggiunte le sfide impossibili e nulla cambia quando anche tutto cambia… E NON PERMETTERE PIU’!
Spero dr. Federico Geremicca di aver risposto al suo quesito. Per lei era difficile venire a conoscenza della mia canzone perché purtroppo l’informazione e il merito pendono spesso a “sinistra” e ciò che arriva da un’altra sponda, magari non schierata, può perdersi nel web come un ago in un pagliaio. A me è successo quasi sempre ultimamente, ma non demordo perché, come dicono a Napoli, “Accà nisciuno è fesso” e può accadere che prima o poi falsi filosofi assoldati e mentori di ideologie surrogate vengano accantonati definitivamente da un popolo che non si accontenta più di essere guidato, ma pretende di cominciare a pensare e a gestirsi autonomamente… e pare si stia già verificando… Wauhhh!!!
al prossimo racconto
Capitan U 1947

Scrivo e canto canzoni da sempre, sono la mia arma di espressione libera e senza filtri. Nella mia carriera ho molte hit cantate da me e da grandi star nazionali e internazionali, al mio attivo 6 Festival di Sanremo come autore, 3 come cantante ed altro. Sono un rivoluzionario? Forse, non so, non credo che osservare e raccontare onestamente sia un atto sovversivo … però una cosa è certa: ovunque c’è “casino”, io ci sono.
Caro Umberto, all’inizio ti chiedi dove abbiamo sbagliato io credo che essendo che la nostra generazione arriva nell’immediato dopo guerra e in parte avendo anche provato i sacrifici che i nostri genitori hanno fatto per noi, probabilmente siamo stati troppo permissivi con i nostri figli concedendogli anche più del necessario pensando di far bene forse l’errore È proprio quello ora i nostri figli hanno continuato quello che abbiamo fatto noi portando via sogni e desideri questi ragazzi hanno tutto e cercano l’impossibile subentra la noia, e il voler trasgredire ha portato a questi scempi loro vogliono essere tutti uguali quindi se uno si droga gli altri per non essere da meno si drogano a loro volta e così quindi il progresso ha portato a questa degenerazione. Naturalmente questo è il mio punto di vista
Gentile Capitan U, desidero esprimere la mia sincera gratitudine per aver condiviso il suo pensiero illuminante e la sua pregevole composizione musicale. Le sue parole riverberano con una profonda sensibilità riguardo alle questioni di sicurezza e al benessere dei giovani, temi di cruciale importanza per la nostra società.
L’ardente desiderio di promuovere la consapevolezza e prevenire i pericoli associati a comportamenti rischiosi traspare chiaramente dalle sue liriche. La sua canzone è un’eloquente richiesta di cambiamento e una fervida invocazione affinché venga prestata attenzione a quei giovani che spesso rimangono inascoltati.
Nonostante il possibile scetticismo o la mancanza di risonanza iniziale che la sua opera potrebbe aver incontrato, la sua perseveranza nel portare avanti il suo messaggio è encomiabile. La sua dedizione nel sensibilizzare l’opinione pubblica potrebbe rivelarsi fondamentale per suscitare una riflessione collettiva e promuovere autentiche modifiche nell’approccio sociale a tali problematiche.
Mi compiaccio nel constatare che l’individuo contemporaneo stia gradualmente abbracciando l’importanza di una riflessione autonoma e di una gestione responsabile della propria esistenza. La sua musica e i suoi messaggi rimangono un faro di ispirazione per coloro che desiderano apportare un cambiamento significativo nella società e, in particolare, nel modo in cui essa affronta il delicato tema della sicurezza giovanile.
Mi congratulo con lei per l’incessante impegno e la passione che profonde nel suo nobile intento di generare una trasformazione positiva. È tramite individui come lei che la speranza di un futuro migliore prende vita.
Sei il numero uno!
Bravo Umberto
Hai pienamente ragione.
Chiudendo le porte ai giovani e privarli di un futuro a cui ambiscono le soluzioni sono due.
1. Vanno all’estero.
2. Trovano altri lavori.
Nel punto 2 o trovano lavoro di fortuna, spesso occasionale, dato che il posto fisso è un’utopia, oppure si inventano lavori di sana pianta.
È proprio inventando questi lavori che a volte escono i problemi, vedi il caso da te descritto e che sappiamo tutti.
La colpa io non credo sia tutta proprio dei giovani, ma in parte.
Quando lo Stato fa ben poco, solo parole e pochi fatti, queste sono le conseguenze.
Bisogna investire sui giovani, loro sono il nostro futuro, soprattutto non dobbiamo lasciarli da soli e parlare con loro senza stancarsi, soprattutto educarli come si deve, dato che spesso vengono lasciati da soli.
Solo con uno Stato che tutela le famiglie e le famiglie che dialogano con i giovani, si può in parte arginare questa piaga e questi problemi.
Or dunque……
Dove siamo , dove stiamo andando ?
Non ti muovere è pericoloso.
Ci stiamo rovesciando
Stiamo annegando
Nel quotidiano, sentendo queste frasi potremmo pensare agli extracomunitari che a centinaia forse migliaia stanno morendo annegati.
Ma non è così.
Siamo proprio noi .
Sognavamo di vedere il mondo.
Mia moglie la mattina mi dice, tutti vogliono viaggiare e la sera sono ancora qui a rompere.
Ha ragione ma ormai per viaggiare basta prendere un qualsiasi mezzo pubblico.
Arabi, Americani,Africani, Cingalesi, Cinesi, Inglesi, Francesi, Giapponesi,Marocchini Pachistani,ecccccc
Ops ! Ma dove sono gli Italiani ?
A già in viaggio.
Si stanno preparando ad andare su Marte.
Finalmente potremo essere extracomunitari.
Quello che definiamo Mondo non ci basta più.
Ma anche lui non ci vuole più.
L’abbiamo danneggiato a tal punto che dobbiamo cambiare aria.
Grazie a noi, tutto funziona alla rovescia.
Con la scusa dell’A.I.D.S non facciamo più figli , se non in provetta.
Balla, ci siamo tutti scoperti PRIDE.
Siamo stressati e quindi ricorriamo alle sostanze allucinogene.
I nostri figli prendono a male parole o picchiano o sparano agli insegnati e li difendiamo, un tempo se tornavi a casa con una semplice nota, dai tuoi genitori prendevi il resto.
Aumenta l’inflazione e quindi per combatterla occorre aumentare i tassi d’interesse, così fai crollare l’economia , ma fai anche risalire gli investimenti e i risparmiatori fanno riemergere i risparmi nascosti, ma aumenta anche il carovita.
Abbiamo inquinato il mondo “occidentale”, quindi dovete cambiare l’auto.
Il futuro è nell’elettrico e tutti corrono a comprare auto elettriche.
Già ma la materia prima per le batterie?
A già , dimenticavo è insufficiente.
All’ora il futuro sarà nell’idrogeno, così spenderete altri soldi per comprare l’auto ad idrogeno e ci sarà una ripresa economica (FINTA).
IL NOSTRO PIANETA PER IL 70% È ACQUA.
Siamo dei geni incompresi.
Più che la sinistra è tutta la politica nazionale a versare in una situazione di coma profondo. E il giornalismo è in gran parte eteroguidato e prono a logiche spartitorie la cui premessa è il premio per la cieca e assoluta fedeltà a prescindere. Le libere voci restano ai margini perché non funzionali ai padroni del vapore. Così è anche nell’arte. Ma bisogna continuare a lottare per un cambio di rotta.
Capitan U, la sua comunicazione mette in luce un tema cruciale riguardante la mancanza di prospettive e opportunità per i giovani, che spesso li spinge verso comportamenti rischiosi e autodistruttivi. La sua composizione musicale costituisce una testimonianza eloquente di questa realtà, sottolineando le conseguenze devastanti che tali scelte possono comportare. Lei invoca con veemenza un cambiamento sociale, promuovendo una maggiore consapevolezza e responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti. La sua fervida dedizione nel diffondere questo messaggio merita ammirazione, poiché può essere un catalizzatore per un autentico cambiamento nella società. Continui con perseveranza nel suo impegno e nella diffusione della consapevolezza, poiché ogni minimo progresso è prezioso per creare un impatto significativo.
Ciao Umberto, ti sei sempre impegnato con passione nell affrontare problemi sociali come pochi cantautori hanno fatto. Spero, come tu affermi, che il popolo sia pronto ad una svolta. 🤞
Ciao Capitan U… sei sempre sul pezzo e in anticipo sui tempi affrontando temi che poi diventano problemi… ormai tutti i giorni si vive una situazione difficile e i tempi in cui il rispetto e la ragione erano il fondamento della società non esistono più, al loro posto ci sono l’arroganza e la furbizia che si tramandano di generazione in generazione e da genitori a figli… ormai oggi se non ti elevi sugli altri dimostrando di essere di più degli altri vieni considerato una nullità e tanti, troppi genitori sostengono e supportano i figli in queste loro scelte senza mettere alcun freno alle loro azioni… bravo Capitan U continua a far sentire le tue urla affinché ci di possa svegliare da questo assurdo torpore..
Credo che crescere dei figli al giorno d’oggi sia la cosa+ difficile di ogni altra.In famiglia siamo in due, senza figli per cui,in teoria meno coinvolti dal punto di vista sentimentale e, a rigor di logica,+ imparziali nel giudicare.Ho letto alcune considerazioni e viene spontaneo cercare una sintesi di ciò.
Il tema centrale credo che sia quello che è successo a Roma, avvenimento in cui è morto un bambino. Io credo che la famiglia abbia una certa quota di colpa, basti vedere come è stato descritto il padre di questo ragazzo che a soli 20 anni si può permettere questo tipo di vita( “con un po’ di soldi si aggiusta tutto “). Sono rimasto sconcertato da un servizio in tv dove una ragazzina di 18 anni non vedeva l’ora di compierli x iscriversi all’Academy di Rocco Siffredi. Non ho parole. O altra intervistata , felice di “lavorare” x Only Fun per po’ di tempo, arricchirsi e poi ecc. Ecc.
Di questi giorni l’accoltellamento di una ragazzina da parte di un amico respinto
Alla stessa età avrei dovuto fare delle stragi. E tanti episodi analoghi. Battuta a parte,fermiamoci un attimo: è la famiglia,la società,la politica,il genere umano,il mondo a cambiare? Direi con presunzione di si.
Fermiamoci un attimo.
Caro Umberto, è importante non rassegnarsi: sembra che i valori vadano perdendosi, ma arriverà il momento in cui riprenderanno quota. Dalla crisi si rinasce. Sempre…
Caro Umberto in arte Capitan U dico sinceramente che hai scritto uno dei tuoi pezzi più belli, non solo il testo della canzone ma anche quello del tuo articolo. E’ da una parte l’amara denuncia dell’abbandono famigliare prima e sociale poi dei nostri figli e dall’altra la tragica constatazione che non si riesca a fare nulla o molto poco per invertire questa tendenza, migliaia di morti di giovani vite e la tragedia che piomba sulle famiglie stravolgendo le loro vite e dilaniandogli l’anima per tutti i giorni che gli resteranno da vivere. In una situazione così tragica paragonabile ad un tumore non serve prendere metaforicamente parlando una aspirina ma intervenire drasticamente, voglio dire che lo Stato visto che le famiglie da sole hanno dimostrato di non essere in grado di educare e controllare la sana crescita dei loro figli deve assolutamente mettere in atto un piano”marshal “ sociale attingendo a tutte le migliori competenze in materia e articolando capillarmente in tutta Italia gli opportuni interventi, i soldi li devono trovare a tutti i costi, non me ne frega niente di un ponte in meno o di una centrale in meno voglio che i nostri figli abbiamo un futuro e non una condanna a morte quando li mettiamo al mondo. È la vera emergenza 🚨, se non capiamo che dobbiamo salvarli in ogni modo e con ogni mezzo stiamo automaticamente premendo il pulsante dell’autodistruzione , siamo stufi di buone intenzioni di cordoglio televisivo di trasmissioni televisive morbose che vivono su queste tragedie , vogliamo senza distinzione di colore politico che prendano decisioni operative subito , facciano quello che ritengano più opportuno ma lo facciano ora, siamo stanchi dei teatrini politici che alle enunciazioni di pensiero non fanno seguire i fatti perché i nostri politici non hanno ancora compreso che quello che si sta configurando è un mondo barbarico e nell’estinzione finale ci saranno anche loro che di immortale a parte la famosa cadrega ( in milanese la sedia) hanno ben poco
In un paese dove la meritocrazia è sottomessa alle raccomandazioni, etc….non possono svilupparsi individui con idee corrette e civili.Le raccomandazioni impediscono una corretta selezione dei giovani che hanno studiato tanto avvantaggiando gli opportunisti. Ed è così che le canzoni di mediocri cantanti vengono diffuse più di quelle tue molto più belle e significative dai messaggi inequivocabili.
Che non dire piu’ mi sembra scontato!Ci hanno buttato per anni spazzatura di parole senza fatti e oggi abbiamo generazioni di giovani senza “anime’ e senza volti che vagano senza scopo.
Caro Umberto hai toccato una “spina” sociale con l’argomento giovani ,tecnologia,autodistruzione.
In qualita’ di educatrice quale sono stata ritengo che sia l’ora dei “fatti”,
abbiamo assistito alla morte della cultura,della scuola,delle politiche sociali,e abbiamo genitori e famiglie piu’ adolescenti degli stessi figli ,ci vorrebbero idee,iniziative sociali,punti di aggregazione socio-culturali ,artistici,teatrali per riprendere in mano le nuovissime generazioni ed educarle ad una sana interazione sociale lontana da cellulari e socialnetwork.
Purtroppo c’e’ poco da sperare prima che sorga un politico che non si limiti a pensare o ideoliggizzare su possibili cambiamenti ma realizzi,cambi,rinnovi una riforma scolastica che investa su autentici “educatori” di valori piu’ che intelligentia digitale e incrementi
iniziative di politiche sociali su tutto il territorio nazionale.
Il tuo brano faceva riflettere allora,ma oggi diventa un grido stridente e urgente per svegliare le coscienze e le menti.
Avanti con forza!