I nuovi reclusi di Milano: gli automobilisti del centro storico

Fabrizio c'è Milano
Una nuova categoria di automobilisti è finita sotto l’occhio vigile ed elettronico di Beppe Sala: sono i residenti nel centro storico che per motivi di reddito o di prospettive di vita si ostinano a non spendere 30.000 euro e munirsi di auto adeguata all’epoca. Per costoro la prospettiva è essere reclusi nel centro storico senza poter tirare fuori l’auto dal garage o dal parcheggio.
Ecco perché. I varchi che monitorano i passaggi all’interno di Area C lungo la cerchia delle mura spagnole, sono programmati pure per verificare se l’auto rispetta i divieti di Area B. Quindi se uno passa sotto le telecamere di area C con un Diesel Euro 3 o Benzina euro 1 scatta la multa per circolazione non autorizzata a Milano come imposto da Area B. Tutto ciò a prescindere che si sia pagato o meno il Ticket:  a nulla servono i 5 euro (2 per i residenti) che, peraltro, il Comune, una volta incassati, non restituisce a chi non poteva entrare.
La situazione dei residenti di zona 1 che per qualche motivo devono usare l’auto sembra quella temuta da George Orwell: ogni loro movimento è scrutato dalle telecamere di Beppe Sala e oltre a pagare 2 euro per rientrare a casa  potranno beccarsi una multa da 80 euro se hanno la macchina un po’ vecchia. È  vero che c’è un bonus di passaggi ma 25 in un anno finiscono presto se basta uscire da casa per consumarlo.
Da ottobre ’22 poi questa tagliola colpirà anche i Diesel Euro 4 e 5 e le benzina Euro 2. Per questo motivo, anche il Municipio 1, pure a guida di sinistra, ha chiesto la deroga a questo divieto crudele per molti anziani e per molti cittadini che non possono permettersi di spendere 30.000 per un auto elettrica.  Niente da fare ha risposto la Giunta, questo è il progresso e il futuro sostenibile. Peccato che l’inquinamento di Milano registri gli stessi dati e le stesse oscillazioni giornaliere di ogni Comune della Provincia dove non esiste né Area C né area B. Queste immotivati divieti hanno il solo scopo di fare cassa. Però sono delle tasse al contrario perché colpiscono i più deboli e i più fragili: non colpiscono chi ha auto di grossa cilindrata o Suv, ma chi per motivi di età non può usare il monopattino o chi non ha i soldi necessari a cambiare l’auto.

3 thoughts on “I nuovi reclusi di Milano: gli automobilisti del centro storico

  1. Purtroppo il Sindaco con-la-puzzetta-sotto-al-naso ama fare il ducetto. A destra lo sapevamo da tempo, ma adesso se ne accorgono anche a sinistra. Fatto salvo lo sparuto gruppetto di aficionados che circonda Sala e lo incensa come una cripta cristiana, e tolti coloro che lo leccano come un gelato pur di avere qualche favore, qualche pass, qualche introduzione nei giri che contano, fatti salvi questi signori, i Milanesi tutti ne hanno abbastanza del nasone che rompe le balle ai milanesi e poi i weekend se ne va via da Milano nelle sue magioni in Engadina o sul golfo di Portofino.
    Che l’ipocrisia imperi in questi personaggi, è palese per chi conosce le cose, ma aimé i più non sanno bene ciò che è fasullo (come l’essere green di una auto elettrica) e ciò che é reale.
    Il topo Sala gira in una Smart elettrica verde e nera (lo dico per chi la trovasse posteggiata nei pressi di via Goito) che ipocritamente è “ecologica” mentre nella realtà le sue batterie elettriche una volta esaurite sono ingestibili e nessun Paese le vuole; tanto che. Anno tutte a finire o in Cina o in India (dove senza molti scrupoli le sotterrano da qualche parte senza farsi domande). L’auto elettrica che sta spingendo Sala è una porcheria ben peggio di un Euro 6. Ma il teatrino di sinistra si sa, basta che la farsa sia credibile….

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