«Non siamo fascisti» sono state le parole d’ordine della più massiccia manifestazione d’Italia contro il green pass di lunedì a Trieste con 15mila persone in piazza. E il cofano del camper che guida sempre i cortei era addobbato con un faccione del premier Mario Draghi munito di baffetti alla Hitler. Su Telegram nelle chat anti lasciapassare verde si leggono slogan di estrema destra, ma c’è pure chi ha nostalgia delle Brigate rosse, che «purtroppo non ci sono più». A Milano, Torino, Ferrara e la stessa capitale antagonisti, anarchici, estremisti di sinistra sono ben radicati nelle manifestazioni no pass e non disdegnano la violenza come i militanti di Forza nuova. La realtà dei fatti è che la scintilla del lasciapassare verde ha portato in piazza l’ultra sinistra e l’ultra destra assieme ad una marea di normali cittadini convinti di vivere in una «dittatura sanitaria». (Il Giornale)
“Le chat no vax inneggiano alle Br. Questo per dire che la violenza va condannata per ciò che è, cercare fantasmi da gettare addosso agli avversari politici (a loro estranei) non ha senso. O meglio, è molto stupido” Daniela Santanchè (FdI)
“Purtroppo non ci sono più le Br“, scrive uno dei tanti riottosi, mentre un altro non attende a fargli eco: “Sono qui, no Global 100 per cento, insieme a molti altri. Combattevo allora per diritti di altri che sono nati in altri Paesi, oggi combatto per il mio, dove i diritti sono stati corrotti e negoziati per Big pharma. Ora come oggi mi oppongo allo strapotere delle multinazionali. Di blackblock non voglio sentir parlare”. (Libero)
Milano Post è edito dalla Società Editoriale Nuova Milano Post S.r.l.s , con sede in via Giambellino, 60-20147 Milano.
C.F/P.IVA 9296810964 R.E.A. MI – 2081845