L’immigrazione clandestina è il serbatoio da cui attinge la microcriminalità. Che in via Macchi ha ucciso per rapinare

Milano

L’efferato delitto di via Macchi ripropone la questione dell’enorme numero di immigrati irregolari, senza lavoro e senza domicilio, che inesorabilmente finisce per dedicarsi ad attività illecite: spaccio, rapine, racket nella nostra città.

Le deboli politiche nazionali sull’immigrazione scaricano su Milano tanti disperati e questo impone al Comune un atteggiamento di maggior rigore: serve, e non va invece contestato, il CPR di Via Corelli, per effettuare le espulsioni dei clandestini più pericolosi prima, e non dopo, che effettuino reati violenti; serve la volontà politica di combattere occupazioni abusive di immobili dove si annidano migliaia di clandestini incontrollabili.

Siamo fiduciosi nella capacità delle Forze dell’Ordine di individuare i colpevoli di questo terribile omicidio, ma occorre la consapevolezza che oggi manca nel Sindaco e nella sua maggioranza, necessaria per contenere l’illegalità diffusa che produce queste violenze,  contenere l’immigrazione clandestina di cui si nutre la microcriminalità.

1 thought on “L’immigrazione clandestina è il serbatoio da cui attinge la microcriminalità. Che in via Macchi ha ucciso per rapinare

  1. Tu sai caro Fabrizio che a chi abita in corso Venezia o via Vincenzo Monti non gliene importa nulla poiché entrambe le vie sono vicine ai carabinieri e poi fa molto figo parlare di accoglienza nei salotti buoni. In altri posti non è così ma viene bene parlare di accoglienza: quando va bene, gli immigrati vengono utilizzati nei take away e quando va male come spacciatori volanti. L’idiozia delle classi dirigenti milanesi è tutta lì, come è idiota non regolamentare bici e monopattini elettrici che impazzano sui marciapiedi e se ne accorgerà Sala alle elezioni. I vecchietti sui marciapiedi sono tanti, non parlano, non gridano ma votano, vedrai. Spero solo che l’opposizione scelga uno in gamba e ci siamo capiti!

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