Quando Paolo Del Debbio arruola la casalinga di Voghera

Attualità

“Eccoci. Guarda con chi sono, con la mia amica adorata signora Silvana, un esponente del nostro pubblico, come sta signora Silvana?”. La signora, inquartata in una giacca extralarge, carica di una borsa dalla capienza impossibile, scuote la chioma tinta mogano, e sorride: “Buongiorno, signor Paolo, be’, sono stata in restrizioni mi sono cappottata la faccia e son dovuta andare a fare la spesa da sola perché mia figlia non veniva, aveva paura…”. Così, con uno dei quei dialoghi allegramente malinconici strappati a un racconto di Zavattini, Paolo Del Debbio riempie le anteprime del suo Diritto e rovescio (Rete 4) con la presenza di un’arzilla signora, milanesissima, che rappresenta il popolo sovrano. La Silvana. La Silvana, età indefinita tra i 60 e gli 80, una parlantina marcata che ricorda le donne dei Legnanesi, di mestiere apparecchia le case di giornalisti noti. Ma, oramai, gode dei frutti inaspettati del suo secondo mestiere di opinionista Mediaset. La Silvana è una dei pochi ospiti a cui è concesso varcare gli studi vuoti di Cologno, chiacchierare con i cameramen, perdersi nei ricordi mentre la telecamera le si arrampica sul viso illuminato da uno stupore infantile, direbbe Elemire Zolla. Il filosofo Del Debbio ne ha intuito il potenziale di sonar del sentimento popolare e oramai le lascia briglia sciolta. Se la parla del possibile divieto di affissione del crocifisso in classe lei risponde: “ Il crocifisso nelle aule non lo toglierei, signor Paolo: uno che non vuole assistere all’ora di religione esce dalla classe, come faceva una mia compagna alle elementari”. Se Del Debbio accenna alla riapertura delle discoteca ma col divieto di ballare abbracciati, la signora commenta: “Signor Paolo, ma se uno va a ballare per quello, allora cosa fa?” . Se, più in intimità, le richiedono giudizi sui 5 Stelle, sbotta: “Quel Di Maio lì, 16mila euro al mese ciapa non s’è neanca laurea’. Dove li vanno a prendere i soldi? Dalle nostre tasse”. E il video, il pensiero del popolino politicamente scorretto, magari finisce su Youtube. Nulla di nuovo, l’idea di rendere carne la casalinga di Voghera, dai tempi dei provini di Gianni Ippoliti al totem della “gente comune” del primo Agorà. L’eterno ondivagare del nazionalpopolare…

blog Francesco Specchia

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