Addio politica dell’effimero, Sala proietti il Comune verso gli aiuti essenziali

Fabrizio c'è Milano

Mentre il numero dei morti è impressionante e quello dei bisognosi di terapie intensive è minore di prima, segno che almeno in Lombardia il peggio è stato superato, i milanesi ragionano sul dopo con gran concretezza.

Quella attenzione ai fatti che manca al nostro Sindaco. Giuseppe Sala illustra le sue priorità al Corriere: le distanze allo Stadio e al cinema, la battaglia dei pennarelli, le offerte dei privati al fondo, il concerto di Bocelli.

La priorità invece, lo diciamo da un mese, è comprare e distribuire mascherine, dispositivi, igienizzante. Se non si dotano di dispositivi Polizia Locale, Atm, Amsa, RSA, Taxi, operatori socio assistenziali, volontari è impossibile sia limitare il contagio che ripartire. E in prospettiva bisogna assicurarsi che tutte le attività e le famiglie ne siano munite. Non basta compiacersi di qualche aiuto dalla Cina o aspettare il baraccone romano della Protezione Civile.

Ci si poteva pensare prima,  vero,  ma il Comune ha risorse, mezzi,  società e relazioni internazionali per reperirne milioni, derogando a procedure e scartoffie.

Poi c’è la priorità degli aiuti agli anziani e alle persone fragili. Sono ancora pochi e improvvisati i servizi per aiutare gli anziani, che dovranno sopportare un isolamento ancora lungo, consegnando spesa e farmaci a casa.

Ora il Comune dovrà anche risolvere in fretta la patata bollente giratagli dal Governo: distribuire buoni e pacchi alimentari ai bisognosi.

Infine la sicurezza: 60 occupazioni al Corvetto e al Giambellino, operati da nomadi sciacalli che, approfittando delle strade deserte, si impossessano di appartamenti di anziani scomparsi o in Ospedale.

C’è molto da fare, non solo aspettare gli aiuti dei privati. Milano, si sa, è generosa e laboriosa. Il Comune deve assicurare igiene, prevenzione, servizi.  Il volontariato deve essere messo in condizione di aiutare, in sicurezza e con indicazioni chiare.

C’è la volontà di collaborare di tutti in un momento di emergenza. Ma coinvolgere le opposizioni non significa solo informarle: per quello basterebbe internet.

Occorre accogliere anche le nostre proposte per l’emergenza:

1) acquistare e distribuire mascherine

2) rimettere in strada la Polizia Locale

3) rimodulare  il trasporto pubblico secondo nuove esigenze e chiuderlo alle 20

4) selezionare e mettere a disposizione per le consegne un congruo numero di percettori di reddito di cittadinanza

5) bloccare tutti i pagamenti di tasse, affitti e sanzioni comunali

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.