Con Trump in USA: Pil cresciuto del 3,2%, creati 263mila nuovi posti e minima disoccupazione

Esteri

Qualcuno ha titolato “I miracoli di Trump” per segnalare l’economia vincente di un Presidente, lo scetticismo di molti analisti, la sorpresa di risultati che nessuno aveva previsto. Ma Trump ha fatto volare l’economia e i titoli dei giornali, gli osservatori non possono che guardare e riguardare i numeri e le percentuali.

Scrive Panorama sintetizzando “Nel primo trimestre del 2019 il pil degli Usa è cresciuto del 3,2%, un dato trionfale per Donald Trump che arriva dopo già l’ottimo +2,2% dell’ultimo trimestre del 2018.A favorire questo vero e proprio boom la crescita delle esportazioni mentre la domanda interna cresce ma in maniera minore.

Scrive Libero “La Trump-economics (taglio delle tasse e deregolamentazione del business) ha gia’ ridicolizzato la previsione solenne degli economisti obamiani che avevano stabilito che il sistema americano non avrebbe mai potuto andare oltre il 2% per motivi strutturali: nel 2018, infatti, il PIL USA trumpiano era cresciuto gia’ del 2,9%.

Scrive Il Giornale “Il dato da cui partire è questo: in aprile, il tasso di disoccupazione è sceso negli Stati Uniti al 3,6% (dal precedente 3,8%).Per l’America di Trump, è come salire sulla macchina del tempo: bisogna infatti tornare al dicembre 1969, alfa dell’epoca nixoniana e omega della endlesssummer dei figli dei fiori, per trovare una percentuale simile. Corroborata peraltro dai 263mila nuovi posti creati il mese scorso, mentre gli analisti ne attendevano 190mila. Sono cifre che potrebbero permettere al Pil del secondo trimestre di replicare la traiettoria del primo, periodo in cui la crescita è stata del 3,2%…Difficilmente ripetibili appaiono inoltre i numeri della sanità (+53mila, di cui ben 26mila nei servizi sociali) e nei comuni (27mila). Il numero di americani che si accontentano di un lavoro part-time è inoltre rimasto intorno ai 4,7 milioni; si tratta di persone che avrebbero preferito un lavoro a tempo pieno ma che non sono riuscite a trovarlo, o le cui ore di lavoro sono state ridotte. Infine, la media tra gennaio e aprile indica la creazione di 205.000 posti, meno della media mensile di 223mila registrata nel 2018.

La crescita dei salari è stata dello 0,22% (o di 0,06 dollari) su base mensile a 27,77 dollari; le previsioni erano per un +0,3%. Su base annuale sono saliti del 3,2%, sopra il range tra 1,9 e 2,2% segnato dal 2012 in poi e oltre la media del 2% degli ultimi sei anni.

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