Fidenato, OGM farmer vince ancora contro la superstizione

Scienza e Salute

Il Consiglio di Stato ha dato ragione a Giorgio Fidenato,  il contadino OGM.

La normativa regionale friulana, legge 5\ 2014, non seguiva l’iter previsto dai Trattati europei. Ed ora il Friuli dovrà pagare il risarcimento per aver fatto estirpare le piantine transgeniche di mais OGM nel 2014. Il risultato segue le 4 assoluzioni di fila ad Udine per semina di Mais OGM a Colloredo di Monte Albano, base per la causa di risarcimento contro lo Stato. Due anni fa, la Corte di Giustizia europea  bocciava Il DL interministeriale 91\14,  norma Campolibero e dava ragione a Fidenato . Secondo la Corte gli Stati non possono adottare misure su alimenti e mangimi geneticamente modificati senza prova di rischi per la salute o per l’ambiente. Senza scappatoie neanche per Il famoso principio di precauzione, che presuppone un’incertezza scientifica.

Perchè c’è una sola certezza. Nessuno nel mondo è stato ricoverato per consumo di una pianta Ogm. 

La storia di Fidenato, ex leghista e libertario, è lunga di insperate vittorie a difesa del  diritto di coltivare il mais MON810 contro tutto e contro tutti, basandosi sul via libera alla pianta transgenica data dall’Unione Europea nel ’98 e dalla la Corte di giustizia del Lussemburgo nel 2012.

Si è opposto ad un vasto fronte ambientalista, di Legambiente, di Task Force per un’Italia libera da OGM,  dello stesso ministro Orlando, contrariati quando la Procura di Udine non gli sequestrò il materiale transgenico di Colloredo di Monte Albano. Attivisti ambientalisti gli devastarono i campi  mentre Fidenato era all’udienza del processo contro la devastazione simile del 2010, cui ne era seguita un’altra nel 2012. Il governo Letta chiese misure d’emergenza alla Commissione europea che rispose secca citando il parere scientifico dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) che garantiva il mais MON 810 come sicuro. Poi gli fecero una legge contra personam.

Malgrado le vittorie, il Tar che l’attende Fidenato resta sotto il muro. C’è la direttiva europea del 2015 che dà agli Stati potere di vietare, all’interno del proprio territorio, le semine OGM.  7 italiani su 10  ritengono gli Ogm meno salutari degli alimenti tradizionali. L’81% dichiara che non mangerebbe mai prodotti transgenici ed Ogm. I 7 e l’81% non sanno forse che già consumano OGM. Parte del miliardo di euro di mais che importiamo, 60% del fabbisogno, è OGM. Non possiamo farne a meno perché metà del nostro mais è contaminato da micotossine. Gli OGM finiscono in altri prodotti “Made in Italy”.

Storicamente OGM e biotech sono sempre state diffusi soprattutto in Spagna e Portogallo, per i legami commerciali americani. La buona salute iberica rincuora sulla sicurezza dei prodotti. La garanzia la dà però la Scuola S. Anna di Pisa che chiude con la storia del dibattito scientifico in corso. La sua ricerca dice che il mais OGM è più sicuro per la salute umana, più rispettoso per l’ambiente e più redditizio per gli agricoltori. Ha, rispetto al mais tradizionale, tre volte meno fumonisine, abbatte l’uso di insetticidi ed offre raccolti più abbondanti.  

Legambiente nel 2014, temeva le contaminazioniLa guardia forestale però non ha mai riscontrato neppure a pochi metri mescolamenti involontari tra i campi OGM di Fidenato in Friuli e quelli vicini. La coesistenza tra agricolture è possibile ed auspicabile. I violenti delle devastazioni dei campi volevano dare un segnale preciso alla (multinazionale) Monsanto. Da anni però il mais Ogm è fuori brevetto svincolato dalle multinazionali.  

Che il mais OGM sia pericoloso è una bugia.  Perché allora organizzazioni ambientaliste, di agricoltori, della grande distribuzione e della ristorazione la diffondono ? Perché lo fanno destra e sinistra ? Letta premier e  la De Girolamo,  dichiararono che il decreto anti OGM salvaguarda il nostro paese dall’omologazione.

Stesse parole di Moncalvo, presidente  Coldiretti, gli OGM sono il modello dell’omologazione nemico del Made in Italy. La stessa pubblicità contrappone Ogm e biologico, su piani che neanche si incontrano.Molti beni alimentari, basilari per la produzione di altri, e necessari in grandi quantità sono un mix di italiani, europei, extraeuropei; di OGM e no. Non può che essere così e non c’entrano gli interessi delle blueprint agricole.

La difesa del’unicità italiana non sta a questo livello, è l’elaborazione molto più complessa che comprende già oggi, nel processo, gli OGM. Non la si difende con angosce irrazionali e illusorie. Non nel mondo deall’agricoltura senza terra e senza natura. Il fatto è che proprio l’arroccamento danneggia la nostra agricoltura che non gestisce l’OGM che deve importare. I costi sono scaricati sulla spesa alimentare, più cara, delle famiglie con la scusa della qualità.

Così nessuno se la sente di mollare il mantra dell’ambientalismo. Anche dopo la scomparsa dei Verdi, altri ne hanno ripreso gli slogan, la battaglia veterocomunista, antiUSA ed antimultinazionali. Essere anti OGM è una di quelle cose che fa sentire di sinistra, così per sport. L’OGM aumenta il grado di resistenza della pianta agli insetti, dice Fidenato.

Come aumenteremo la resistenza alle superstizioni?

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