Adesso si chiama violenza verbale aggredire l’avversario con parole esasperate, ma tanto vere da sembrare banale ripeterle. Ma come si fa a stare zitti , quando la Boldrini è lì a due passi con gli allegati di birignao e scorta, lei l’amica dei migranti, dei clandestini, non importa se scappano dalla fame o dalla sete? La tentazione all’aeroporto di Milano deve essere stata insopprimibile e rancorosa “Prima gli italiani Vergogna!” ha urlato probabilmente minaccioso continuando anche sull’aereo ad inveire. Non c’è che dire, una contestazione breve ma forte e chiara. La Boldrini ha risuscitato per un attimo il Dna radical chic e ha sorriso senza commenti: una vera eroina che non cede alle provocazioni, dopo aver tanto provocato. E il sorriso è rimasto stampato un po’ come alla Gioconda che accenna con superiorità, se non fosse che gli angoli della bocca guardano costituzionalmente in giù, quasi con un pizzico di disgusto. L’episodio raccontato dal portavoce Flavio Alivernini che poi l’ha stigmatizzato su facebook per evidenziare la gravità di quell’aggressione verbale senza precedenti. Forse non si ricorda nella sinistra radicale gli insulti, gli auguri di morte, gli striscioni, le contestazioni violente degli antagonisti a Salvini o a chi capita non abbia le loro idee. “Assassino” è il termine più usato, ma che cosa deve difendere della Boldrini, il ministro dell’Interno?
Già, perché Flavio Alivenini si chiede ”C’è chi – scrive Facebook – lancia gli slogan #PrimaGliItaliani e fa le campagne social con le facce dei nemici da colpire, che magari riescono pure nell’intento di portare qualche persona di più in piazza in un Paese rabbioso e rancoroso che non vede l’ora di prendersela con qualcuno. Ma se il risultato poi è che gli avversari politici vengono aggrediti davvero? Il Ministro dell’Interno ha più paura di deludere i suoi o che a qualcuno venga fatto del male in nome dei suoi slogan?”. Non ho capito bene: pensava ai Centri sociali?
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano