Da oltre due anni combattiamo non solo il degrado, ma anche il menefreghismo di tutti i giorni
Pugni in un occhio, fette di salame sugli occhi o salami e basta?
Quaranta foto pubblicate sulla pagina Facebook di AGIAMO per documentare le quotidiane brutture ai Giardini Montanelli
È il giardino pubblico più antico di Milano, frequentatissimo, in pieno centro, eppure ha subito un lungo periodo di incuria e oblio. Ancora oggi continua a soffrire di tanti problemi irrisolti, alcuni di tipo strutturale e quindi costosi da sistemare, come ad esempio la recinzione colabrodo, la scarsa illuminazione e la mancanza di un impianto automatico di irrigazione. Tutti lo sanno, ma nessuno fa niente. Peccato, anzi peccato mortale! Ma non è di questo di cui ci siamo occupati con la carrellata delle 40 foto su FB, dove invece abbiamo evidenziato dei veri e propri pugni negli occhi quotidiani che però non richiedono grandi investimenti per essere curati. Solo piccoli interventi di routine e solo la necessità di aprire gli occhi e di mostrare un poco di amore e buona volontà. Ci riferiamo, ad esempio, ad alcuni alberi morti da anni e da sostituire o almeno da togliere perché pieni di funghi dannosi, diventati covi di ratti e nidi di calabroni; oppure alla eliminazione di tutti i tubi in plastica a vista, neri o verdi che siano, che non servono e sono pericolosi; oppure ancora a tutte le decine di inutili pali di sostegno per alberi oramai cresciuti. Ci riferiamo agli orribili retro di alcuni esercizi commerciali che potrebbero essere nascosti da siepi, oppure al grande armadio del gas in piazza Cavour che potrebbe essere un po’ mimetizzato verniciandolo di verde. Pensiamo che qualche nostra autorità comunale possa chiedere ai privilegiati che hanno in gestione i bar intorno di tenere in ordine, come ad esempio fa da sempre il titolare del Trenino, e di verniciare ogni tanto le proprie serrande. Pensiamo che una volta finiti i lavori nei palazzi confinanti debbano essere rimossi gli armadi di cantiere. Pensiamo che i gabinetti in plastica non siano compatibili con la bellezza dei Giardini e che quindi vadano rimossi o messi altrove, come succede in altri parchi cittadini. Pensiamo che applicare ai pannelli di ingresso dei piccoli adesivi con il nuovo numero verde sopra quello vecchio, che non è più convenzionato da anni, costi pochissimo, ma dia subito un’idea di maggiore attenzione e cura. Pensiamo ancora che ci sia una soluzione per continuare a rimuovere le infestanti dai viali e dai cordoli storici, come avveniva fino a pochi anni fa, anche senza usare la chimica, basta volerlo. Riteniamo anche importante e semplice risolvere una volta per tutte il problema delle due o tre zone che si allagano al primo acquazzone. Per finire, secondo noi, non è una questione di fette di salame sugli occhi, ma è proprio da salami lasciare che la statua che rappresenta la madre non solo dei premi Nobel che ai Giardini hanno trovato quiete e ispirazioni, ma anche di tutti noi, sia sempre più lercia e degradata.
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Enrico Pluda
Presidente di AGIAMO – Amici GIArdini MOntanelli
Pugni in un occhio, fette di salame sugli occhi o salami e basta?
Quaranta foto pubblicate sulla pagina Facebook di AGIAMO per documentare le quotidiane brutture ai Giardini Montanelli
È il giardino pubblico più antico di Milano, frequentatissimo, in pieno centro, eppure ha subito un lungo periodo di incuria e oblio. Ancora oggi continua a soffrire di tanti problemi irrisolti, alcuni di tipo strutturale e quindi costosi da sistemare, come ad esempio la recinzione colabrodo, la scarsa illuminazione e la mancanza di un impianto automatico di irrigazione. Tutti lo sanno, ma nessuno fa niente. Peccato, anzi peccato mortale! Ma non è di questo di cui ci siamo occupati con la carrellata delle 40 foto su FB, dove invece abbiamo evidenziato dei veri e propri pugni negli occhi quotidiani che però non richiedono grandi investimenti per essere curati. Solo piccoli interventi di routine e solo la necessità di aprire gli occhi e di mostrare un poco di amore e buona volontà. Ci riferiamo, ad esempio, ad alcuni alberi morti da anni e da sostituire o almeno da togliere perché pieni di funghi dannosi, diventati covi di ratti e nidi di calabroni; oppure alla eliminazione di tutti i tubi in plastica a vista, neri o verdi che siano, che non servono e sono pericolosi; oppure ancora a tutte le decine di inutili pali di sostegno per alberi oramai cresciuti. Ci riferiamo agli orribili retro di alcuni esercizi commerciali che potrebbero essere nascosti da siepi, oppure al grande armadio del gas in piazza Cavour che potrebbe essere un po’ mimetizzato verniciandolo di verde. Pensiamo che qualche nostra autorità comunale possa chiedere ai privilegiati che hanno in gestione i bar intorno di tenere in ordine, come ad esempio fa da sempre il titolare del Trenino, e di verniciare ogni tanto le proprie serrande. Pensiamo che una volta finiti i lavori nei palazzi confinanti debbano essere rimossi gli armadi di cantiere. Pensiamo che i gabinetti in plastica non siano compatibili con la bellezza dei Giardini e che quindi vadano rimossi o messi altrove, come succede in altri parchi cittadini. Pensiamo che applicare ai pannelli di ingresso dei piccoli adesivi con il nuovo numero verde sopra quello vecchio, che non è più convenzionato da anni, costi pochissimo, ma dia subito un’idea di maggiore attenzione e cura. Pensiamo ancora che ci sia una soluzione per continuare a rimuovere le infestanti dai viali e dai cordoli storici, come avveniva fino a pochi anni fa, anche senza usare la chimica, basta volerlo. Riteniamo anche importante e semplice risolvere una volta per tutte il problema delle due o tre zone che si allagano al primo acquazzone. Per finire, secondo noi, non è una questione di fette di salame sugli occhi, ma è proprio da salami lasciare che la statua che rappresenta la madre non solo dei premi Nobel che ai Giardini hanno trovato quiete e ispirazioni, ma anche di tutti noi, sia sempre più lercia e degradata.
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Enrico Pluda
Presidente di AGIAMO – Amici GIArdini MOntanelli
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