Berlusconi: Nessun accordo con il PD

Attualità

Torna a farsi sentire Silvio Berlusconi e lo fa per rassicurare il suo elettorato, o almeno quanto ne rimane, su una questione che preoccupa anche quanti continuano a rimanere fedeli a Forza Italia: la possibilità che in futuro vi sia un’alleanza o addirittura una fusione con il PD. La sua è una secca smentita.

Leggo da alcuni giorni su alcuni quotidiani, Libero in particolare, una serie di notizie su Forza Italia che possono determinare equivoci e fraintendimenti sulle nostre prospettive politiche” esordisce l’ex Cavaliere di Arcore, per poi proseguire “Ritengo quindi necessario qualche chiarimento: l’altra Italia non e’ il nome di un progetto politico ne’ tantomeno di un nuovo partito. E’ la descrizione di una vasta area sociale e culturale che esiste nel paese, ed e’ molto più grande di quanto appare: sono gli italiani seri, laboriosi, moderati, di buon senso, che vorrebbero dalla politica risposte concrete e non slogan o improvvisazioni. A quest’area politica, che oggi spesso non vota o disperde il suo voto, Forza Italia vuole dare voce e rappresentanza. In questa prospettiva stiamo lavorando al rilancio e al rafforzamento del nostro Movimento, introducendo significative novità nel senso della partecipazione, della democrazia dal basso, della valorizzazione delle competenze” concludendo “Forza Italia gode ottima salute, nessun abbandono significativo e’ in atto ed anzi si registrano nuovi ingressi di amministratori locali provenienti dalle esperienze civiche in tante realtà italiane, dal nord a sud. Il nostro orizzonte politico è rimane quello del centro-destra. Ogni altra prospettiva, e in particolare gli accordi con il PD, sono ovviamente esclusi, perché contraddirebbero la nostra storia e i nostri valori“.

Un intervento convincente, soprattutto per quanto riguarda il richiamo alla storia anticomunista del movimento azzurro, che necessita però della prova dei fatti per fare dimenticare qualche “scivolone” come il patto del Nazareno o le recenti posizioni ammiccanti alla sinistra progressista di alcuni dirigenti del partito. Insomma, convincente, ma non risolutivo, ci sarà ancora molto da lavorare per recuperare consensi ed evitare la fuga degli amministratori, che magari non è stata così numerosa e di peso quanto scrivono i giornali, ma potrebbe ancora manifestarsi improvvisa e impetuosa come un fiume in piena.

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