Schegge di PD piovono su Milano

Milano

Milano 7 Luglio – L’accusa di Renzi piomba su Orlando come fulmine a ciel sereno: sei un fiancheggiatore di Pisapia. L’accusa in sé ci dá due indicazioni precise: si è riaperto il congresso e Pisapia è un nemico. Anzi “Amico di Pisapia” è un insulto. L’equivalente Renziano di “Amico di Berlusconi” per la sinistra. E se già a livello nazionale la cosa è grave, a livello Milanese la faccenda potrebbe rivelarsi tragica.

Innanzitutto per la maggioranza a palazzo Marino il periodo non è dei migliori. Se l’intrusione di Casa Pound, in altri e più felici tempi, sarebbe stata derubricata derubricata a semplice bravata, stavolta ha provocato l’installazione di presidi di sicurezza a livello Iraqeno. E, nonostante i tornerai, i metal detector, il filo spinato, i cavalli di Frisia ed i campi minati, in due giorni abbiamo assistito ad uno striscione appeso fuori ed ad un allarme bomba. Non proprio un clima positivo per governare.

Aggiungeteci l’inchiesta su Sala, le pressioni per le dimissioni da sinistra, da Basilio Rizzo, in particolare, e lo scontento arancione e strisciante in seno alla coalizione. Ecco, tutto questo conta come benzina. Peggio, come vapori di benzina. Amico di Pisapia usato come insulto è un cerino acceso tirato nella notte. Ci sarebbe da chiedersi perché Renzi lo faccia ora, con il rischio, plateale, di uccidere il suo uomo a Palazzo Marino. Ma possiamo dire ancora che Sala sia il suo uomo?

No, perché il primo a non dirsi più tale è il Beppe nazionale. Che passa più tempo a criticare internamente il PD che l’opposizione. Inoltre, quello che prima era un quasi eroe nazionale, ora sconta la cappa del sospetto. Un capo di vestiario estremamente simbolico e pesante a sinistra. Insomma, grigie nubi coprono il cielo estivo di Palazzo Marino. A quando la tempesta?

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