L’ironia dello sconfitto: Pisapia sogna l’unità della sinistra per il bene di Milano

Attualità Milano

Milano 29 Maggio- Pisapia si sveglia dal letargo e pronuncia frasi epico comiche “Alla fine quello che deve prevalere e’ il futuro di Milano, che non e’ solo non regalare la citta’ al centrodestra ma iniziare un percorso che possa far superare, partendo anche da Milano, le attuali divisioni. Quello che voglio dire con chiarezza e’ che sono abbastanza convinto che per fortuna essendoci un secondo turno alla fine ci ritroveremo a evitare il peggio, ma anche a riconsiderare la possibilita’ di un percorso unitario del centrosinistra che adesso e’ diviso.” E con l’ammissione pubblica delle divergenze abissali, delle lotte taciute, ma violente all’interno della sinistra, emerge lo sbandamento totale di un’area politica in continua contraddizione anche con se stessa, nella perenne ricerca di promettere un’unità di intenti che molto difficilmente potrà mai esserci. Pisapia spera nel ballottaggio, ma Basilio Rizzo ha lasciato ai suoi elettori piena libertà di voto, considerando favorevolmente anche l’astensione. Ma, caro Pisapia, anche qualora tutta la sinistra riuscisse a far convergere i voti su Sala, come si può pensare che le “visioni” dopo le tante liti, possano essere improvvisamente unitarie? Lo spettacolo della finta unità, l’abbiamo già vista alle Primarie e c’è bastato. Se poi davvero si vuole il bene di Milano, questa sinistra rossa o arancione che sia, deve solo fare un passo indietro. Perché, sempre caro Pisapia, le ultime dichiarazioni di Sala smentiscono il tuo buon governo e, scimmiottando le idee del centrodestra, propongono soluzioni opposte alla tua azione amministrativa. E se hai confessato di averci “messo la faccia” per “ricompattare il mondo della sinistra”, significa, visto il fallimento,  che il tuo carisma è finito sotto i piedi della classe politica oggi rampante per un posto al sole.

Ed emerge dalle sue parole il disagio e la paura dello sconfitto, comunque. La sua Milano “aperta” e “inclusiva” ha creato disparità di trattamento sociale a scapito dei milanesi, ha aperto le porte alla illegalità diffusa, ha tradito la missione di conservare la milanesità di una città oggi senza identità.

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