Milano 16 Marzo – “Lo scenario a cui ci stiamo preparando riguarda una minaccia terroristica su più fronti, contro le nostre forze militari e contro i civili nella zona di Eilat”. Con queste parole ha iniziato la sua dichiarazione il Col. Arik Chen, vice comandante dell’80° Divisione, durante una conferenza stampa tenutasi giovedì scorso. L’80° Divisione controlla la più lunga linea di confine Israele con l’Egitto e con la Giordania. L’alto ufficiale avverte che il territorio meridionale dello stato di Israele potrebbe essere obbiettivo di attentati terroristici durante l’imminente festa di Pesach (la pasqua ebraica) quando decine di migliaia di visitatori e turisti sono attesi sia a Eilat che nella zona del Mar Morto.
“In passato, abbiamo già subito attentati in quest’area ed in questo periodo e lo scenario, questa volta, è un attacco su più fronti, non solo ad un sito, e si dovrà probabilmente affrontare questa sfida senza alcun preavviso da parte dell’intelligence” ha aggiunto.
Il Colonnello Chen ha anche dichiarato che “la nostra missione è quella di garantire la sicurezza nella zona. Le sfide operative sono molto complicate, perché da un lato si ha un confine relativamente tranquillo e dall’altra una zona di frontiera, quella col Sinai, che permette ai gruppi terroristici di crescere, come Ansar al-Bayit Maqdis, che si è affiliato all’ISIS. Questa organizzazione, come abbiamo visto di recente, crea una serie di attacchi terroristici contro l’esercito egiziano”.
La missione della Divisione, oltre a mantenere tranquilla l’area del confine, è la prevenzione degli attacchi terroristici ed il contrasto al traffico di droga dal Sinai. Ci sono stati casi, in precedenza, in cui le attività di narcotraffico sono state sventate con attacchi congiunti israelo-egiziani..
L’ufficiale ha continuato nelle sue dichiarazioni elogiando gli sforzi egiziani per combattere il terrorismo nel Sinai, sforzi che sono stati intensificati a seguito del massiccio attacco terroristico avvenuto nell’ottobre 2014 contro la base egiziano di El-Arish che costò la vita di decine di soldati egiziani aggiungendo che la leadership egiziana è determinata nella sua guerra contro il terrorismo, ottenendo alcuni successi. Il gruppo che ha effettuato l’attacco di ottobre, ed è responsabile di quasi tutti gli altri attacchi terroristici nel Sinai, tra cui il lancio di razzi su Eilat, è Ansar al-Bayit Maqdis. Pochi mesi fa, questo gruppo terroristico ha giurato fedeltà allo Stato Islamico accettandone l’autorità, definendosi successivamente combattenti della Provincia del Sinai dello Stato islamico. Il gruppo è composto da diverse centinaia di combattenti che sono stati arruolati tra le tribù beduine del Sinai. Non ci sono informazioni sulla presenza di combattenti stranieri che hanno aderito al gruppo terroristico dei Fratelli Musulmani in Sinai. Nonostante il fatto che il gruppo sia relativamente piccolo, ha causato gravi perdite all’esercito egiziano. Lo scorso anno circa 350 soldati egiziani, funzionari, agenti di polizia e personale di intelligence sono stati uccisi in scontri ed attentati di questa organizzazione terroristica islamica.
La principale difficoltà nella lotta contro questo gruppo terroristico deriva dal fatto che sia Israele che l’Egitto non riescano ad infiltrare al suo interno unità di intelligence in grado di fornire valide informazioni per contrastare la pianificazione dei loro attentati contro obbiettivi civili e militari. Tuttavia, lo scorso anno, gli sforzi per conoscere e comprendere la “politica” del gruppo terroristico, sono stati intensificati e migliorati sia da Israele che dall’Egitto.
Impiegato presso una nota multinazionale americana, ha avuto varie esperienze di dirigenza sia in campo professionale che in campo politico.
Scrive per Milanopost ed altre testate, soffermandosi soprattutto su Israele, Medio Oriente, Africa sahariana e subsahariana. Giornalista Freelance scrive più per passione che per professione.