Milano 17 Marzo – Piccola, rannicchiata in un metro e mezzo di statura, lo sguardo diretto e un po’ timido, le mani sempre in movimento a rubare sogni e colori, la grazia nei gesti, lo stupore nel sorriso: è Lucia, la donna del Grazie. Perchè il grazie è il suo abito naturale, la sua magia mentale, la sua vita quotidiana. Incontrarla, frequentarla, è un tuffo nell’ottimismo, una gita nelle stelle, una vacanza inaspettata nella grandezza delle piccole cose. Parla con i fiori del suo piccolo balcone, grata per i colori e il profumo, canta il piacere di una fetta di torta di mele, ringrazia il sole e il calore di una giornata di primavera. “Dire grazie non costa niente – mi dice – Si vive meglio, si alimenta la speranza. E a me non importa che molti pensino che il mio mondo sia un mondo di illusioni. Anch’io ho sofferto, anch’io ho scalato le battaglie della vita, ma ho sempre trovato un motivo, ogni giorno, per dire grazie alla vita. Una filosofia spicciola, se vuoi, ma anche un modo per riconoscere i gesti di buona volontà degli altri, per superare certe logiche del dare per avere, per essere partecipe alle gioie di chi ti regala gioia.. Grazie è sentire la sensibilità dell’altro, è offrire un pezzo della propria anima, è colorare i sentimenti di gratitudine. Ed io dico grazie anche al miracolo di un sorriso, al tempo che rinasce ogni giorno, alle parole occasionali o intenzionali che fermano la noia. E un grazie a Dio che mi ama, che mi ha voluto dare gioie e dolori perché capissi che la vita è un valore, gli affetti un privilegio, il mondo un’occasione di scoperta e di incanto”
Dicendo “grazie” tu crei amore (Daphne Rose Kingma)
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano