“Nella Milano che si prepara al Natale, mentre il freddo invernale si fa sempre più intenso, c’è una parte della città che continua a essere ignorata dall’amministrazione. Lungo il Naviglio Martesana, da tempo un gruppo di clandestini ha creato una vera e propria baraccopoli, con casupole, tende e occupazioni delle aree verdi circostanti. Un insediamento che rappresenta un problema di sicurezza per i residenti, preoccupati per il continuo degrado e per le molestie che si registrano nella zona.
Questi soggetti sono spesso alterati da alcol e sostanze stupefacienti. Sono diverse le segnalazioni sopraggiunte da cittadini che venivano inseguiti durante la passeggiata sul Naviglio. A tutto questo, oggi, si aggiunge un fattore drammatico: queste persone vivono in condizioni disumane, esposte al gelo, mentre il Comune continua a non garantire un sistema di accoglienza adeguato. La sinistra milanese preferisce alimentare slogan sull’inclusione, ma nei fatti lascia uomini e donne a sopravvivere in baracche di fortuna, trasformando Milano in una città sempre più insicura e socialmente abbandonata.
Ormai è evidente che il sindaco Sala, che ha voluto tenere per sé le deleghe alla sicurezza, sia riuscito nell’intento di fare peggio di Granelli. La situazione della Martesana non è un episodio isolato, ma il risultato delle politiche di accoglienza senza regole tanto care al centrosinistra, che hanno finito per devastare le periferie e creare nuove sacche di marginalità.
Assistere alla nascita di vere e proprie favelas nella città che Pd e compagni dipingono come capitale europea è vergognoso. È la prova della totale incapacità amministrativa della giunta Sala. Milano è diventata, purtroppo, la città più insicura d’Italia anche per la mancata gestione di situazioni come questa”.
Così in una nota i leghisti Samuele Piscina, segretario provinciale e consigliere comunale, e Silvia Sardone, europarlamentare, consigliera comunale e vicesegretaria federale della Lega.
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