Mentre il traffico e l’inquinamento soffocano la città, la “proposta rivoluzionaria” di un consigliere spunta dal cilindro: estendere i pedaggi a tutti, anche alle auto elettriche, per risolvere i problemi di una mobilità che il Comune non riesce a gestire. Un’idea geniale o l’ennesima tassa mascherata?
Milano è bloccata. Non c’è bisogno di dati e report per capirlo: basta mettersi in auto o salire su un tram nell’ora di punta. La velocità dei mezzi pubblici è ridicola, l’aria irrespirabile, e la colpa, secondo la vulgata ufficiale, è sempre del “traffico privato”. Ed è proprio da qui che parte la crociata del consigliere Enrico Fedrighini, che propone una soluzione tanto semplice quanto drastica: far pagare tutti per entrare in Area B e Area C.
La “genialità” della proposta
L’idea, in soldoni, è che Area B e Area C non funzionano perché non sono abbastanza costose e non colpiscono tutti. La proposta del consigliere, ispirata dalla “virtuosa” Londra, prevede un cambio di rotta radicale:
- Pedaggio per le auto elettriche: Dopo averle incentivate per anni come l’unica via per un futuro green, ora si vorrebbe farle pagare. Un bel modo per dire ai cittadini “grazie per aver speso soldi per un’auto meno inquinante, ma ora siete parte del problema”.
- Tariffe raddoppiate: La tariffa di Area C, che già non ferma il traffico, salirebbe a 10 euro, un bel colpo per chi non può fare a meno dell’auto per lavoro o esigenze personali.
- Più telecamere, meno permessi: Le telecamere si accenderebbero prima e le esenzioni verrebbero ridotte all’osso. L’obiettivo? Raggiungere le tasche di quante più persone possibile.
Un cerchio che non si chiude
Ma l’aspetto più interessante della proposta è la promessa: i soldi incassati verrebbero usati per migliorare i trasporti pubblici. Lo stesso identico mantra che viene ripetuto ogni volta che si introduce una nuova tassa o pedaggio, e che i cittadini sentono ormai da anni senza vedere miglioramenti sostanziali. La mobilità pubblica milanese continua a soffrire di inefficienze e investimenti lenti, eppure la soluzione proposta non è quella di potenziare il servizio e renderlo davvero un’alternativa all’auto privata, ma di punire chi ancora la usa.
Insomma, la proposta di Fedrighini sembra un’ammissione di fallimento: il Comune non sa come gestire il traffico, quindi l’unica soluzione è tassarlo. Un po’ come se, per curare un paziente, il medico non somministrasse la medicina, ma gli chiedesse di pagare un’altra visita. Magari, questa volta, la cura arriverà davvero. Oppure no.
Questa milano rischia di diventare un Principato per pochi fortunati grazie a questa giunta di despoti e disgraziati complessati