“Odiare Israele e vandalizzare un murale dedicato alla lotta contro l’antisemitismo dimostra una volta di più come l’antisionismo sia solo l’ultimo travestimento dell’odio antiebraico. Offendere la figura di sopravvissuti alla Shoah come Liliana Segre, Sami Modiano e Edith Bruck dimostra la spietatezza di questi teppisti che non hanno evidentemente idea di cosa voglia dire essere stati in un campo di sterminio”. Così Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica sul murales vandalizzato dello street artista aleXandro Palombo, realizzato sui muri della caserma in via Michele Amari e vandalizzato con la scritta “Israeliani Nazi”.
“E’ sempre più inquietante – prosegue – vedere sui social tante persone che gioiscono perfino per i bambini ucraini ammazzati a Sumy dai russi, così come fecero per i civili israeliani massacrati e torturati il 7 ottobre. Le vittime innocenti vanno tutte piante e rispettate, siano esse israeliane, palestinesi, russe o ucraine. Se manca quel minimo di rispetto per la vita umana, significa che abbiamo a che fare con gente spietata che poco ha da invidiare rispetto ai nazi-fascisti degli anni ’30. Un segnale pericoloso non solo per la comunità ebraica, ma per l’intera società italiana“.
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