L’Intelligenza Artificiale – Intervista a Maurizio Gabbana

Attualità

Ciao Maurizio Gabbana, definizione di Intelligenza Artificiale, come definiresti questo tipo di sistema?

Dannoso.

Perché?

Può essere dannoso, come al solito se viene utilizzato male, perché sicuramente può dare delle opportunità. Però sono scettico, l’I.A è una creazione fatta dall’uomo per l’uomo, cosa mai potrà quest’ultimo creare di nuovo? L’I.A funziona inserendo nel programma una serie di dati, una serie di nozioni ma che sono il nostro passato, il futuro si costruisce nel presente e l’I.A non è il futuro, perché ci si siede comodi sulla sedia e si danno i comandi. Dal punto di vista artistico, la creatività dell’uomo sparisce. In altri campi facilita, con alcuni lavori tecnici e pratici che si svolgono si guadagna tempo e funzionerà sicuramente.
Non so se questi uomini che governano altri uomini aggiornano l’intelligenza quotidianamente, gli uomini sbagliano quindi IA può duplicare, decuplicare errori umani in fase di inserimento. L’IA non è perfetta perché è creata da un uomo e l’uomo non è perfetto, idealizza cose bellissime ma commette anche errori enormi, la tecnologia e le idee dell’uomo avanzano in continuazione. Secondo me l’ IA è fine a se stessa, smorza arte e creatività dell’uomo che ne ha tanta. E’ un modo di governare altri uomini che danno i comandi e lei esegue a suo piacimento, non come richiede l’uomo. Cambia la modalità del lavoro.

Differenza tra mondo reale e mondo artificiale…

Mondo reale lo viviamo quotidianamente, mondo artificiale non si può vivere, è artificiale non esiste.

 

Secondo te chi adopera l’I.A , quando nasce e dove si utilizza maggiormente, in quale contesto?

Io non la uso, conosco persone che addirittura hanno provato a scrivere delle poesie, delle prose con l’ uso delI’ IA ma si capisce che poi non sono dettate dal cuore, non suscitano emozioni. L’uomo scrive, fotografa, dipinge per esprimere emozioni attraverso le parole o attraverso delle immagini; l’I.A in quanto artificiale, come fa a trasmettere emozioni…è un mezzo meccanico.
Tra qualche anno invece di consultare la Treccani, consulteranno l’I.A, io spero di no, preferisco consultare la Treccani e leggere. Sono piuttosto polemico a riguardo!

Secondo te l’ IA è uno strumento rivoluzionario? Andrà a sostituire l’uomo tra un paio di anni?

L’uomo è insostituibile perché l’uomo ha delle caratteristiche nella sua intelligenza che sono la comprensione, il raziocinio, il buon senso, il fatto di capire tante sfaccettature di una situazione. Una macchina come l’I.A che è un robot, non potrà mai essere così. Nella medicina è utilizzata l’I.A attraverso la robotica, i chirurghi eseguono un intervento utilizzando un robot ma lo comanda sempre il chirurgo, sempre l’uomo.
Se l’intelligenza è fatta da altri uomini, l’uomo è insostituibile. Solo le presone che si sono lasciate andare e sono diventate apatiche per tanti motivi possono oziare lasciando tutto alle macchine e dire “fai te, non riesco”.

I.A e futuro. Tra cinquant’anni come immagini il mondo con l’intelligenza artificiale? E’ un bene oppure un male? Vantaggi e svantaggi…

Io preferisco non immaginarmi un mondo con l’I.A non voglio pensare che questo sistema prenda piede più di tanto e che venga gestito tanto da prevalere, io nella mie forme uso delle tecniche mie che ho trovato con un piccolo aiuto dell’elettronica, della ricerca ma l’immagine che creo è mia, l’ho creata io, quello che scrivo lo scrivo io : insegno ciò ai miei figli e soprattutto non insegnerò mai ad utilizzare un’intelligenza che non è la propria. Mi auguro che questo futuro non arrivi mai sinceramente, ripeto sono scettico, mi auguro che questo momento in cui l’uomo si affida solo all’IA non arrivi mai, lo trovo distruttivo per i talenti dell’uomo che ha una marea di capacità… perché sprecarle utilizzando un artificio!? Ora come ora ci sono molti svantaggi per la creatività magari in altri campi altri contesti che non conosco avrà vantaggi. Tutto può essere pericoloso nell’esagerazione, ma quando si esagera nell’utilizzo di un sistema artificioso io credo che non finirà bene. Uso e non abuso.

Perché si parla di intelligenza artificiale, cosa ci ha portati a ricorrere a questo strumento?

Prima di tutto è un discorso commerciale perché a livello tecnologico si va sempre avanti e si vuole andare avanti sempre più in fretta…intanto per utilizzarla bisogna avere quattrini da mettere a disposizione.
L’ IA è stata creata per vendere i programmi, c’è gente che non vede l’ora che esca uno specifico software che contiene l’ IA. Quindi per utilizzarla devi spendere denaro, investire, è un business, un sistema creato da una persona intelligente e chi alla fine ha creato questo sistema ha guadagnato, ha fatto una barca di quattrini.

Con l’I.A il nostro sguardo, la nostra concezione verso il passato cambia…l’I.A può andare a sostituire il passato?

Mai…il passato è la storia dell’uomo, come fa a sostituirlo? Diventerà passato anche l’ IA, la quale lavora sullo stesso e quindi come fa a superarlo, non può. La storia è l’uomo…l’uomo creativo, l’uomo che ha creato, costruito, disegnato, scolpito, realizzato strade, l’I.A non può scavalcarlo. E’ come se si pensasse che l’IA avesse un cuore. E’ palese che non ha un cuore… è solo un mezzo elettronico che esegue .

L’IA nell’arte?

L’I.A nell’arte, come ho ribadito toglie la creatività all’uomo perché si imposta il programma e la macchina esegue, l’uomo è subordinato, passa in secondo piano. Non si va a cercare il modo di eseguire personalmente una cosa, non si stimola l’intelletto umano ma al contrario lo si addormenta.

Rapporto tra arte, musica ed IA?

Molti la utilizzano sicuramente e mi auguro non vada avanti più di tanto, l’IA lavora su quella che è la storia della musica, la storia della pittura offrendo la comodità di creare delle cose senza l’aiuto del proprio intelletto o con molto meno intelletto personale, è tutto meccanico. Si ha l’idea di svolgere una mansione ma non la svolge il soggetto, non trova il modo il soggetto di raggiungere l’obiettivo ma si delega un terzo, in questo caso l’IA.

Concludo sostenendo che non c’è bisogno dell’IA perché l’uomo ha intelligenza da vendere, basta essere curiosi, ascoltatori, osservatori e mettere in pratica. L’IA non può dettare legge, decide l’uomo.

 

Linda Tarantino

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