Le discussioni, la partecipazione attiva, l’ascolto, l’eventuale scelta di un procedimento migliore per una delibera, devono essere elementi noiosi e considerati praticamente inutili dal nostro sindaco in carica. Infatti ha il record delle assenze in Consiglio perché a sedersi meno di tutti in aula è Beppe Sala, fermo al 26,78%. Sono i numeri che emergono, nero su bianco, dall’elenco delle presenze di questa consiliatura dal 21 ottobre 2021 al 29 luglio 2024.
E se è pur vero che nella sua supposta infallibilità esige l’obbedienza della Giunta deliberante, è altrettanto vero che la voce dell’opposizione e dei cittadini che intervengono durante le sedute, siano presenze spesso inascoltate.
Vivere le problematiche di una città non è aprire tavoli di consultazioni di cui raramente si conoscono le conclusioni e neppure essere attivi sui social, ma rendersi visibile e attivo nei momenti di decisioni che interessano i milanesi. Il suo modo d’azione ha le caratteristiche di un monarca neppure illuminato, ma ideologicamente perseverante e le ricadute non contano.
E’ riuscito a scontentare moltissimi cittadini e a anche la sua maggioranza, in alcuni casi. Una maggioranza che, comunque, occorre dirlo, è presente in modo massiccio spesso, come d’altronde anche l’opposizione.
Ci si chiede perché? Sa Sala quanto è importante far sentire la sua presenza, le motivazioni nell’aula plenaria di un Consiglio che dovrebbe rappresentare?
Le dichiarazioni alla stampa sono molteplici, spesso polemiche, quasi sempre ultimative, ma il castello del modello Milano e l’immagine del grande Sindaco sono falliti anche per i media complici della sua mania di grandeur.
Affari della sinistra accoglierlo come politico nazionale di grande capacità, ma, se posso, sarebbero necessarie cautela e lungimiranza,
Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano