Per fare un chilometro di corsia preferenziale dedicata alla 90/91 tra piazza Zavattari e Piazza Stuparich si spenderanno 23 milioni di Euro. Mentre il Comune taglia vari servizi e batte cassa con Governo e cittadini questo investimento faraonico per fare un tratto di corsia preferenziale nuovo appare spropositato.
Intendiamoci l’opera è importante e necessaria perché la filovia 90/91 è una linea di forza della ATM. Il conto però è diventato esorbitante perché il Comune ha inserito nel progetto le immancabili ciclabili, una nuova rotonda in Piazza Stuparich e nuove piantumazione.
Cercare di rendere tutto il percorso della 90/91 protetto tramite corsie preferenziali riduce i tempi di percorrenza ed è quindi apprezzabile, così come eliminare lo scempio dell’attuale Viale Elia occupato da degrado e sito di auto parcheggiate irregolarmente. Non a caso l’opera fu prevista nel 2009. Solo che ci sono voluti 15 anni per progettare e finanziare l’intervento nella raffazzonata e lentissima gestione delle opere pubbliche sotto Pisapia e Sala.
Perché costa ben 23 milioni?
Come detto il progetto non è una semplice opera viaria ma risente della solita ideologia verde e antiauto del Comune di Milano e questo ha fatto lievitare i prezzi a 23 milioni.
L’idea è infatti fare anche una ciclabile per lato, restringere a 2 corsie per senso di marcia le carreggiate ordinarie e creare 2 preferenziali dedicate al Trasporto pubblico. Questo ridurrà le 3 carreggiate presenti oggi per senso di marcia, in ossequio alla solita ideologia di rendere più difficile la circolazione.
Anche in questo importante snodo la circolazione diventerà meno fluida, si cancelleranno sia i parcheggi regolari di Piazza Stuparich che quelli irregolari di Via Elia. Si tagliano parcheggi proprio dove vi sono attrattori di persone come Lido, Palalido, Agenzia entrate. Per non parlare delle conseguenze nefaste che il lungo cantiere avrebbe su via Albani dove c’è il rischio di desertificazione commerciale.
L’ultima speranza sta nel fatto che l’opera è finanziata del Ministero dei Lavori pubblici. E si spera che Matteo Salvini sia più sensibile dell’Assessore Censi e faccia valutare l’istanze di modifica dei cantieri e del progetto avanzate dai cittadini.
Fabrizio De Pasquale ha 60 anni, è sposato, padre di 2 figli e vive a Milano. Laureato in Scienze Politiche, è stato Capo ufficio stampa di varie aziende e del Ministero dei Beni Culturali. Ha lavorato per RAI ed Expo2015 e per un centro media. E’ stato per 24 anni Consigliere e poi Capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino. Conosce bene Milano ma non smette mai di scoprire i problemi e le eccellenze che la metropoli produce ogni giorno. E’ Direttore e amministratore di Milanopost dal 2014 e crede nel ruolo dell’informazione locale per migliorare la città e i suoi abitanti.
Soldi utili per migliorare il servizio ATM in estate e non solo. Mentre oggi leggiamo di una intervista della Censi che chiede i soldi al governo. Che branco di …..
È ora di rivolgersi alla corte dei conti e chiedere una indagine approfondita su 15 anni di sprechi di soldi della sinistra.
Veramente, la viabilità, da Zavattari in poi (fino a piazzale Nigra, per l’esattezza, quindi 4km) è già su due corsie – due per le auto e una preferenziale – altro che tre. Ma è evidente che chi scrive su Milanopost, lo fa senza essere di Milano-milano. Allora meglio lasciare quel pantano recintato che c’è oggi?
Tra l’altro, i lavori trasformerebbero quell’obbrobrio di incrocio con semaforo di Stuparich+Albani+Algardi in una rotonda.