Nel vasto panorama dell’arte contemporanea, un tema che suscita crescente interesse e dibattito è l’etica dell’arte digitale. Questo genere artistico, che si avvale di strumenti digitali per creare opere visive e multimediali, solleva questioni fondamentali sulla natura stessa dell’arte e sul ruolo dell’artista. Al centro della discussione c’è la questione se l’arte digitale, che non richiede la manualità tradizionale dell’artista, possa essere considerata altrettanto significativa dal punto di vista etico ed estetico.
Da un lato, sostenitori dell’arte digitale argomentano che essa rappresenta una forma di espressione autentica e rilevante per il nostro tempo. Gli strumenti digitali consentono agli artisti di esplorare nuove frontiere creative, rompendo i limiti delle tradizionali tecniche artistiche. Inoltre, l’arte digitale può essere accessibile a un pubblico più vasto, grazie alla sua diffusione online e alla facilità di condivisione attraverso i social media. Questo aspetto dell’arte digitale potrebbe essere considerato positivo, poiché amplia l’accesso alla cultura e all’arte. Inoltre, molte più persone potrebbero cimentarsi nella realizzazione di opere estetiche anche senza la conoscenza delle tecniche artistiche. Il supporto informatico sarebbe quindi di stimolo alla creatività.
Dall’altro lato, alcuni critici sollevano dubbi sull’eticità dell’arte digitale, sostenendo che essa potrebbe minare il valore del lavoro manuale e dell’abilità artistica tradizionale. La rapidità con cui è possibile approntare opere digitali potrebbe essere interpretata come una forma di superficialità, che aggira il lungo processo di apprendimento e perfezionamento richiesto dalle espressioni artistiche della tradizione. L’arte digitale solleva anche interrogativi sull’autenticità e sulla durabilità delle opere, data la loro natura immateriale e facilmente replicabile, anche se a quest’ultima osservazione si potrebbe ribattere che si può ovviare facilmente con l’inserimento in una blockchain e la realizzazione di un NFT per ciascuna opera.
La questione dell’etica dell’arte digitale non ha una risposta semplice o univoca. È un tema complesso, che richiede una riflessione approfondita su diversi aspetti, in primis il valore del lavoro manuale nell’era digitale e poi la rilevanza della presenza materica dell’opera d’arte.
Nelle arti, l’abilità tecnica è sempre stata considerata un valore. Basti pensare alla perfezione riconosciuta alle sculture di Canova piuttosto che alle opere prospettiche di Piero della Francesca o alle architetture di Leon Battista Alberti.
Siamo pronti a sostenere il valore artistico, e quindi etico-estetico, di un’arte puramente realizzata attraverso il PC, con un apposito software o addirittura con l’intelligenza artificiale? Francamente non credo, almeno da parte del pubblico. Tuttavia, bisogna tenere conto che sia nei programmi di grafica, sia nell’IA, il progetto è sempre umano. Nel primo caso è l’essere umano che deve conoscere il software per poter realizzare la sua idea, quindi deve avere una expertise tecnologica. Nel secondo caso, l’ideazione del prompt è interamente umana ed è necessario avere un’ottima conoscenza della macchina affinché attui ciò che ha in mente chi le fornisce l’input.
In definitiva, c’è sempre in gioco la creatività che è sempre propria dell’essere umano, così come la capacità di progettazione e ideazione di un’opera. Nel caso delle opere digitali, le conoscenze tecniche sarebbero di tipo informatico. Poi ci vuole certamente il talento, unito, a mio giudizio, a una solida cultura umanistica, l’unica in grado di fornire gli strumenti intellettuali a fondamento di opere originali e di gusto, che siano portatrici di valori etici ed estetici al punto tale da essere considerate vere e proprie “opere d’arte”. Si potrà in ogni caso provvedere alla loro realizzazione tridimensionale.
In conclusione, penso che in ogni caso, coì come l’e-book non ha sostituito i libri, anche nell’arte vi sarà una convivenza tra opere tradizionali e opere digitali e che probabilmente molti artisti si cimenteranno sia con le tecniche della tradizione artistica, sia con la tecnologia digitale.
Laureata in Filosofia
Counselor, Content Creator, Critico d’arte e Consulente artistico
Ha pubblicato su Domus – Editoriale Domus,
Architettura e Arte – Ed. Pontecorboli, Materiali di Estetica – Ed. CUEM