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Per governare l’immigrazione regole e non demagogia

Lombardia

Non emigrare, lavoro leva per l’inclusione, contrasto all’immigrazione clandestina: questi i temi centrali su cui poggia il fondamento della proposta di legge di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, dal titolo “Politiche regionali in materia di immigrazione”, che è stata presentata ieri, per la prima volta, in Commissione II (referente) Affari istituzionali ed enti locali, dal presidente consigliere regionale (FDI), Matteo Forte.

“Il Gruppo consiliare regionale Fratelli d’Italia ha dato vita a questa proposta di legge, che si mette in scia a due importanti atti governativi: il Decreto Flussi ed il Piano Mattei. – ha così spiegato il consigliere regionale Matteo Forte –  Innanzitutto, con questo pdl, verrà istituita una Consulta per l’immigrazione lombarda (Co.L.Im), costituita da tutti gli operatori economici, categorie professionali, Associazioni imprenditoriali, enti di formazione, terzo settore per lavorare sinergicamente e definire il reale fabbisogno regionalecontrastando l’immigrazione clandestina e la criminalità, ivi compresa la lotta alla tratta e supportando le donne vittime; il secondo pilastro è costituito dalla cooperazione con gli Stati esteri, dal rimpatrio assistito e dallo sviluppo in quei territori, valorizzando al contempo, le rimesse non volte ad esigenze consumistiche, ma finalizzate alla creazione di imprese, concretizzando il diritto a non emigrare. Infine, la costituzione di un Comitato di esperti (Cea) per cogliere in tempo i segnali della radicalizzazione, con una formazione specifica per Polizia locale, educatori, operatori sanitari”.

“Siamo assolutamente contrari all’immigrazione clandestina: non vogliamo irregolari sul territorio italiano e lombardo – ha evidenziato al riguardo il capo gruppo di Fratelli d’Italia, Christian Garavaglia – Da anni diciamo che è necessario investire nei paesi africani per creare le condizioni affinché restino nella loro terra e non vengano a cercare fortuna da noi. Una vera inclusione passa attraverso una piena realizzazione della persona con percorsi strutturati, definiti e realmente solidali che interconnetta esigenze del Paese, offerte del lavoro ed immigrazione”.

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