MilanoPost Mirko Gargiulo

Chi è l’editore dei fotografi di strada che porta Vannacci in piazza Duomo

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Nella Milano  della fashion- week, ecco  una “ non sfilata“ da non perdere: sullo sfondo dei ruderi della chiesa di San Giovanni in Conca, va in onda, ma nella realtà materica e non nell’etere, un evento mediatico che farà storia..Il talk letterario. Apparentemente, per i più distratti, è la presentazione in città, come antipasto del prossimo Salone del libro a Torino, dello scrittore-generale Vannacci, autore del celebre best seller  (non esattamente politicamente corretto) “Il mondo al contrario”. Ma, in questo talk innovativo, non c’è nessuna noiosa presentazione del libro come vuole la liturgia dei saloni del libro, nessuna vendita diretta ai fans del volumetto quasi fosse una pentola né verranno richieste di  autografi. Sarà invece un talk editoriale  innovativo, una specie di nuova edizione del Maurizio Costanzo show a Milano. Ecco Mirko Gargiulo, editore di libri fotografici  e di reportage sociali che ha, forse involontariamente, ideato un nuovo format  mediatico. Una happy hour futurista se vogliamo: vedremo  cosi il primo marzo Vannacci in un salotto bianco minimalista, circondato da fotografie di guerre, di strade, e di etnie terzomondiste, bombardato dalle domande di alcuni street-reporter d’assalto e bazookato da decine di Nikon in mano a reporter free lance.

Professionisti  che vengono da quel mondo social se vogliamo underground che gira il mondo nei suk del dolore, delle strade e delle guerre. E sui divani bianchi dello show room in via Gonzaga  7  si   disserterà  infatti  sul mondo degli umani ”diversi-sommersi”. Mirko Gargiulo è  specializzato nella editoria fotografica, nella  “street photography”, la più dura e cruda fotografia di strada, in un certo senso un mondo    fotografico al contrario, lontano dalla fashion week.

La famosa fotografia di Robert Doisneau, Il bacio nella piazza del municipio (Le Baiser de l’hôtel de ville), pubblicata su Life nel 1950, insieme ad altre immagini che mostrano gli amanti parigini, ha contribuito a dare la paternità del movimento  artistico  della “street fhototography”.

Si tratta di eccellenti “street-reporter” giramondo che immortalano  periferie dismesse, clochard, emarginati, vittime delle guerre, paesaggi dismessi dall’umanità; tutto al contrario  delle  patinate sfilate di moda e delle modelle della fashion week. E chi meglio di un rappresentante della dura vita vissuta di un militare poteva confrontarsi, anche polemicamente con i fotoreporter  di strada ?  Sarà un evento futurista, ma all’ insegna del “restiamo umani”,  delle fotografie scioccanti da Gaza all’ Afghanistan, all’Africa, all’Amazzonia, fino alle semplici istantanee del mondo metropolitano. E di cosa si parlerà nel talk che debutta non in tv ma in una galleria d’arte ? Ed ecco la novità mediatica inventata da Mirko Gargiulo. Si parlerà del mondo nascosto al di fuori  dell’ovvio grigiore del già detto dei giornaloni,  un mondo lontano dalla patinatura, che vive di realtà sommersa. Un dibattito tra un militare e dei fotoreporter della street photography è  una chicca da non perdere. Farà tendenza il talk  alla rovescia? Finirà in tv? Per questo Mirko ha chiamato nella sua  galleria d’arte tutta vetri  con vista sui ruderi di una basilica paleocristiana  l’eretico scrittore Vannacci.

Abbiamo chiesto a Mirko Gargiulo di spiegarci il suo insolito talk letterario.

L’evento è organizzato dalla mia start up, ” thestreetsoup.com”,  specializzata  in edizioni di libri  di  fotografia documentarista: ma noi siamo anche una galleria per eventi e per collettive internazionali  di fotografi sociali,  che raccontano un mondo sommerso. Ecco  la fotografia di strada”.

E’ un mondo al contrario, commentiamo…Ma già Francesco De Gregori  cantava molti anni fa:

E’ un mondo al contrario. E io non mi ci trovo più. Io da qui vedo un mondo inchiodato alla terra, e la terra attraversata da gente di malaffare. E vedo ladri vantarsi e gli innocenti tremare”

Risponde Mirko: “ Più che contrario è insolito, il mondo patinato lo lasciamo ai fotografi di moda. La mia è una start up per la promozione di arte fotografica e documentaristica, nel senso più  puro, la foto nuda  e cruda, la reportistica di  un mondo sommerso:  prossimamente  inviteremo qui l’americana Suzanne Stein, è un mito, è andata in giro in tutti i ghetti a fotografare i senzatetto, i borderline, i tossicodipendenti, e prostitute, criminali, da Los Angeles a New York a Philadelphia. Osservare realtà così profondamente crude, in un mondo considerato  “civilizzato”, è come assistere a uno scandalo.” 

E qui lo interrompiamo: “ E  questo significa testimoniare?”

“Esatto. Io sono stato editore di una rivista che si occupava di tematiche militari e di geopolitica, conoscendo Vannacci ho pensato: facciamo un talk con uno scrittore ”contro”, discusso, io non promuovo  il libro di Vannacci,  sarà un ospite in un bellissimo open space per fare un dibattito, discuterà magari con un fotoreporter impegnato nel sociale, e sarà una scelta audace, libera, che avrà una tensione dialettica. E il generale ha accettato il mio  invito”

Sarà un dibattito frizzante… La mostra “ Un mondo al contrario ” è  intanto aperta da  oggi. E che il primo marzo, ore 18,30, parafrasando Russel Crowe, si scateni l’inferno.

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