Casa, Ass.regionale Franco: lavorare in sinergia con Comune su sfratti e alloggi

Milano

Sfratti e alloggi sfitti sono tra le “spine nel fianco” dell’edilizia residenziale pubblica milanese, come sottolineato dall’assessore regionale alla Casa Paolo Franco e dal suo omologo milanese Pierfrancesco Maran, dal palco del Forum dell’abitare, organizzato al Base a Milano, sposando il tema di una forte collaborazione sinergica tra le due istituzioni su questo fronte. “Aiutare gli indigenti nell’accesso ai servizi sociali e alle case popolari deve essere una priorità ma anche chi ha la possibilità di mettere qualcosa in più” va sostenuto. “Aler Milano ha stanziato 170 mln di euro per la demolizione/riqualificazione in parte avviata, in parte in fase progettuale, da via Bolla al Giambellino a San Siro”, parte di un piano di finanziamento totale do “350 mln di euro tra il 2022 e il 2024 per una cantierizzazione del 45/50%, che va nella direzione di dare valore aggiunto al tema dell’housing sociale, perché la riqualificazione deve far vivere meglio la gente nella nostra città, dare dignità all’abitazione nella qualità che significa anche efficientamento facendo passare il messaggio che la casa popolare non è di livello inferiore”, spiega Franco. “Dobbiamo lavorare molto sulle politiche sociali amministrative e mettere in condizioni le società pubbliche di lavorare in sinergia aspettando che le normative nazionali ci diano un conforto importante: dobbiamo essere ‘operativo ieri e dire, insieme, al governo, cosa ci serve”, continua Franco, per “ampliare la piattaforma su cui lavorare”, evitando anacronistiche ghettizzazioni sociali. “11.000 alloggi sfitti” tra Aler e MM, “sono un punto di partenza comune che ha bisogno di supporto legislativo importanti, con la volontà ferma di collaborar e mettere a terra tutt’e le risorse possibili”, aggiunge. “Il piano 2022/2024 di Aler è efficace ma non può rimanere avulso dal contesto del rapporto con l’amministrazione” comunale “perché rischieremmo errori irreparabili: quando tocchiamo pezzi di città tocchiamo la gente è dobbiamo conoscerne le necessità e bisogna farlo di concerto portando le esperienze di ambo i lati istituzionali con la pragmaticità lombarda perché in attesa di risorse nazionali non possiamo permetterci che il patrimonio pubblico decada ma deve essere fruito da tutti”, conclude.

 

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