Il mercato del lavoro in Lombardia in miglioramento grazie alla formazione. Intervista a Melania Rizzoli, vicepresidente di Regione Lombardia

Lombardia

La Lombardia, che domenica prossima andrà al voto, porta in dote alla prossima giunta un piatto ricco di Pil, lavoro, manifattura, esportazioni addirittura migliori di quelli di paesi come Francia e Germania. Un risultato che negli ultimi anni ha anche fatto da traino per l’economia dell’intero paese e proprio per questo il prossimo governo regionale avrà doppia responsabilità. Dopo la profonda crisi del periodo pandemico, le stime vedono la Lombardia crescere nel 2022 del 4,3% secondo Assolombarda e Prometeia,con un reddito pro capite che supera del 35% la media europea.

Il mercato del lavoro regionale ha mostrato nuovi segnali di miglioramento, dice Banca d’Italia, nel primo semestre del 2022 gli occupati in Lombardia sono saliti del 2,9%, proseguendo la dinamica favorevole iniziata nel secondo trimestre del 2021.

Percorsi formativi e contesti lavorativi sono strettamente collegati per l’occupabilità dei lavoratori e dunque per la competitività del sistema economico e produttivo di un territorio. La pandemia e la crisi economica, dovuta al rincaro dei prezzi, hanno determinato delle ripercussioni sull’occupazione, accentuando il mismatch tra domanda e offerta di lavoro. “In Lombardia Il lavoro del nostro assessorato è eclettico – spiega l’assessore Melania De Nichilo Rizzoli – poiché viene svolto su diversi livelli e deve imprescindibilmente tenere conto di dinamiche esterne che riguardano il contesto storico, economico, sociale e culturale del nostro paese. Il nostro lavoro ha come obiettivo principale sicuramente l’aumento dell’occupazione con una fortissima attenzione verso la formazione”.

D – Quali sono le principali politiche su cui lavora la Regione?

Il nostro assessorato ha creato politiche attive per ogni settore e per ogni categoria di lavoratore: Garanzia Giovani, Dote Unica Lavoro, GOL, Formazione Continua, Formare per Assumere. Questi sono soloi principali strumenti con cui garantiamo a tutti di entrare nel mercato del lavoro. Grazie al nostro operato, che tiene conto di tutte le frammentazioni e realizza misure ad hoc, in Lombardia nessuno resta indietro.

D- Con quali strumenti Regione Lombardia sostiene la formazione e l’occupazione?

Regione Lombardia finanzia la Formazione sul nostro territorio e sostiene le aziende che vogliono stare al passo con l’evoluzione del mercato del lavoro. Unadelle nostre misure “madri” si chiama, appunto, “Formazione Continua”: mettiamo a disposizione fino a 50 mila euro (2 mila euro per singolo lavoratore) che ogni singola azienda può utilizzare per aggiornare adeguatamente la propria forza lavoro. “Formazione Continua” mette al centro il Capitale Umano e permette alle imprese di essere più competitive sul mercato. Lo strumento ha permesso a quasi 50 mila lavoratori di potenziare leproprie capacità e a circa6 mila aziendelombarde di essere più aggiornate e quindi più competitive. È l’azienda che decide come formare e aggiornare i propri dipendenti.

D- Come si combatte il mismatch lavorativo?

Un’altra misuratra le più performanti è “Formare per Assumere”: Uno strumento con cuiinterveniamo per contrastare il “mismatch lavorativo” e che ha permesso in pochi mesi a 6 mila lavoratori, di cui il 54% donne, di trovare un posto di lavoro. Supportiamo le aziende che vogliono assumere nuovo personale ma che non trovano figure specializzate. A fronte di un contratto di minimo dodici mesi può ottenere, oltre ad un incentivo occupazionale, che va dai 4 ai 9 mila euro, un voucher formativo di 3 mila euro, in modo da poter formare il neoassunto secondo le reali esigenze aziendali.

Come vanno gli ITS in Lombardia?

Regione Lombardia è la prima regione italiana per numero corsi, che sono 280, e numero di studenti iscritti, ovvero 6.500. Dall’Inizio dell’attuale legislatura il numero degli iscritti ITS è aumentato del 225%, una crescita straordinaria, resa possibile anche grazie al costante supporto di Regione Lombardia e al dialogo quotidiano che il nostro assessorato tiene con le Fondazioni ITS, che mantengono sempre altissima la qualità dei servizi.

Gli ITS garantiscono un inserimento lavorativo giovanile che sfiora il 90% e la commistione tra questi istituti e il mondo delle aziende permette un allineamento elevato con le richieste del mercato del lavoro.

Non ci stancheremo mai di ripetere che non si tratta assolutamente di una scelta di serie B rispetto al percorso accademico ma che iscriversi ad un corso ITS è una scelta di seria A.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Moderazione dei commenti attiva. Il tuo commento non apparirà immediatamente.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.