Il trend positivo del 2022 del mercato immobiliare è destinato a rallentare, soprattutto a Milano, dove si prevede che gli oneri di urbanizzazione schiacceranno sempre di più il settore delle compravendite.
I prezzi sono alle stelle, e lo sanno bene gli investitori internazionali che hanno messo tutte le operazioni in stand by per capire quale sarà l’andamento futuro.
Sono i rendimenti a scendere considerevolmente, tanto da rendere inconvenienti gli investimenti.
Il futuro del mercato immobiliare milanese
Se il 2022 ha superato ogni aspettativa, sarà il 2023 a pagare le conseguenze dell’aumento dei prezzi, dell’inflazione, dei costi di subfornitura, di costruzione e di manodopera, complice anche le intenzioni del nuovo Governo di ridurre i bonus edilizi previsti dalla Legge di Bilancio.
A pagarne le spese è il Superbonus 110% e, di rimando, aziende, privati e società che ne avrebbero fatto ricorso per i nuovi investimenti.
Da gennaio, dunque, si assisterà ad una (non troppo lenta) discesa della curva di offerta: se c’è chi non investe più nella compravendita immobiliare, ci sarà anche chi dovrà sborsare cifre da capogiro per un appartamento in affitto a Milano.
Non è tanto, però, il singolo acquisto a destare preoccupazione, quanto piuttosto tutto il panorama meneghino e le strategie regionali di riqualificazione urbana di zone periferiche o la costruzione di nuovi poli ed edifici.
I fondi internazionali stanno già abbandonando la piazza che, con i costi aggiuntivi derivanti dai mancati od esigui aiuti statali, diventa sempre meno attrattiva.
Lo stop degli investimenti
A beneficiare della situazione attuale è chi è stato lungimirante, conferma che la visione imprenditoriale a lungo termine molto spesso è la chiave per il successo.
Realtà come il marchio Wellio o Hines raccolgono adesso i frutti di quanto seminato: il primo con l’acquisto, anni fa, di immobili successivamente destinati alla creazione di co-working; il secondo con quello di strutture realizzate ad hoc sulle esigenze degli studenti fuori sede, sempre più penalizzati dai prezzi inarrivabili.
Lo stop degli investimenti, dunque, è dietro l’angolo, ma l’assessore alla Rigenerazione Urbana, Giancarlo Tancredi rassicura: gli oneri di urbanizzazione sono sì, aumentati, ma vedranno, nei prossimi mesi, un’operazione di riequilibrio che andrà a sanare l’attuale disuguaglianza tra gli interventi fatti su case in centro e quelli che interessano le periferie.
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