3 anticipi ieri, sabato 10 settembre.
Inter-Torino, a S.Siro, partita attesa soprattutto dalla tifoseria interista con la speranza di scorgere chiari segnali di reazione e di orgoglio, dopo le pesanti delusioni del derby e dell’impietoso confronto col Bayern in Champions. Ma per tutto il primo tempo si è vista invece un’Inter ancora contratta, timorosa e visibilmente impacciata alla ricerca di qualcosa che al momento le riesce particolarmente difficile, o non le riesce affatto. La prova sta nell’incredibile numero di palloni toccati da Handanovic, su continui ripiegamenti dei suoi, più capaci di trovare un compagno 10 metri indietro che 5 metri avanti. Chiaro sintomo di partita ansiosa, chiusa in una morsa mentale scattata dopo questo avvio di stagione decisamente tribolato, non all’altezza delle potenzialità della squadra. Il Torino, ben disposto in campo e con vitalità maggiore, insidia più volte con pericolosità la porta di Handanovic, che alla fine risulterà il migliore in campo dell’Inter con interventi risolutori, finalmente all’altezza del suo passato. Nulla di fatto comunque nei primi 45′, e la ripresa, che nell’auspicio del pubblico si vorrebbe più intensa e vivace da parte dell’Inter, inizia e prosegue per almeno un quarto d’ora sulla stessa linea del primo tempo. Torino che chiude i varchi e Inter che, per contro, sembra non aver capacità di aprirli, esponendosi ancora agli attacchi granata che Handanovic continua a sventare da par suo. Ma dal 20′ in poi l’Inter sembra scuotersi e tentare una riscossa, presentandosi sempre più spesso nella metà campo del Torino anche grazie alla vivacità di Lautaro, vero trascinatore ma solitario, di un attacco che sembra diventato anemico dopo l’infortunio di Lukaku. Mancano però soltanto una manciata di secondi al 90′ e l’Inter non rinuncia all’ultimo assalto di una ripresa che l’ha vista lottare ma non concludere. Ma ecco che entra in scena uno dei suoi pilastri che sembrava annebbiato, quel tale Brozovic che si inventava la fuga con gol del vantaggio nel derby. Barella cerca un varco in area, non lo trova ma scodella un assist al bacio per il croato, che anticipa di un soffio Milinkovic e piazza un dolce cucchiaio nell’angolo alla destra del portiere. Altro gran gol del cardine del centrocampo interista, squadra che soffre ma vince 1-0 e acciuffa per la coda 3 punti d’oro. Solo un’aspirina vista la condizione precaria della squadra, ma utile a calmare pericolose depressioni.
A Napoli ci si attendeva un’altra bevuta di champagne, dopo la copiosa vendemmia di Champions contro il Liverpool, invece per gli azzurri di Spalletti (espulso nel finale per reiterate proteste) sembrava l’ennesima partita maledetta nello stadio amico contro una “piccola” candidata alla salvezza. Dopo l’1-1 interno contro il Lecce (e i punti persi nella passata stagione), il match al “Maradona” contro i liguri di Gotti è stato bloccato sullo 0-0 fino a 1′ dalla fine. Ma Raspadori, sul filo di lana, mette a segno il suo primo, pesantissimo gol in maglia azzurra facendo esplodere di gioia i tifosi di casa per l’1-0 finale. In attesa dei match di domenica, Napoli che vola in vetta alla Serie A a 14 punti, alla pari del Milan. Spezia che, dopo aver a lungo assaporato l’idea di portarsi a casa un punto dall’ex San Paolo, resta fermo a quota 5.
E il Milan? Di scena a Marassi contro la Sampdoria, maramaldeggia nel primo tempo andando presto in gol con Messias (6′), ma all’11’ la Samp ha una grossa occasione con Djuric che colpisce in pieno la traversa con un destro dal limite dell’area. Raddoppierebbe anche con De Ketelaere al 25′ (sarebbe stato il suo primo gol in A) ma dopo lungo consulto VAR viene sancito un fuorigioco di Giroud che vanifica tutto, anche se in verità era sembrato un gol casuale, un rimpallo quasi di schiena, quello del giovane attaccante rossonero. Poco prima del riposo, rischia la Samp su un pallone arpionato da Giroud, ma Audero respinge la minaccia. Appena inizia la ripresa, l’episodio che avrebbe potuto cambiare le carte in tavola a favore della Samp: Leao, nel tentativo di provare una rovesciata, colpisce in faccia Ferrari. Il portoghese era già ammonito, quindi si prende il rosso lasciando il Milan in inferiorità numerica per quasi l’intera ripresa, e pochi minuti più tardi la Samp pareggia: al 57′ azione avvolgente dei blucerchiati, Augello fa partire un cross morbidissimo, Djuricic anticipa tutti sul primo palo e di testa batte Maignan. Al 65′ però la partita cambia ancora direzione, ed è il Milan a beneficiare di un episodio, quando su un tentativo di testa di Giroud l’arbitro viene invitato al consulto VAR, rilevando un tocco con braccio largo di un difensore blucerchiato. Al dischetto Giroud, che non perdona Audero con un potente destro, Milan che trova una di quelle vittorie tipiche delle squadre che sanno vincere anche quando potrebbero perdere. E il risultato lo porta almeno momentaneamente di nuovo in cima alla classifica, a fianco del Napoli, in attesa delle partite di oggi, domenica 11 Settembre.
E’ tutto per gli anticipi, oggi domenica altre 6 partite: Atalanta-Cremonese (12.30), Lecce-Monza, Bologna-Fiorentina e Sassuolo-Udinese alle 15, alle 18 Lazio-Verona e alle 20,45 Juventus-Salernitana. Grazie ai lettori, a domani per i commenti in attesa del’ ultima della giornata, che sarà Empoli-Roma alle 20,45.
