Finalmente il Comune toglie le ganasce ad Aler: iniziati gli sfratti

Milano

Come riporta Prima Milano, relativamente alla case Aler di via Zamagna:

“L’operazione di liberazione dell’area, valutata in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto di Milano Renato Saccone, è finalizzata alla riqualificazione della zona stessa per cui, al termine dei lavori, la proprietà provvederà alla vigilanza e messa in sicurezza dei locali.”

La notizia è estremamente importante, perché dimostra un cambio netto di rotta, come ci spiega Franco Vassallo, fresco di nomina a responsabile Casa per il partito Noi con l’Italia Milano:

“La notizia parrebbe secondaria, si tratta di due appartamenti e venti cantine/solai, ma non è affatto così. È una prima vittoria per Aler davvero importante. Perché per Aler, se la decisione viene dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza? Perché Aler gli sgomberi li chiede da anni, ma in seno a quell’organismo, chi deve mettere a disposizione i cosiddetti alloggi ponte, strumento indispensabile per consentire alla Forza Pubblica di intervenire è il Comune. Infatti non si sa mai davvero cosa si troverà all’inizio dello sfratto, e in caso di situazioni delicate si deve essere in grado di trovare soluzioni alternative.

Il Comune, finora, ha sempre usato quegli alloggi per gli sfratti MM e mai per quelli Aler, portando alla creazione di situazioni difficili.

Non voglio dire che via Bolla sia stata creata così, però è una delle possibili spiegazioni. Cos’è cambiato? Grazie all’intervento dei media e della politica nazionale, Sala ha sentito la pressione e ha dovuto cedere. Voglio qui ringraziare l’onorevole Maurizio Lupi. Lui ha addirittura fatto una interrogazione Parlamentare su via Quarti, contribuendo ad accendere i riflettori nazionali su una mia battaglia cui tengo molto. Ma queste operazioni servono davvero?

Sì, servono. Quello che letteralmente distrutto le case popolari è stata la resa all’idea che il rispetto delle regole fosse una cosa, mi si perdoni il termine, da fessi. Il principale avvenimento che ha creato questa percezione è stato il trattamento degli abusivi, in particolare stranieri. Queste occupazioni, figlie di una visione lassista dell’immigrazione e buonista della sicurezza, ha generato il degrado che innescato la spirale distruttiva che creato via Bolla e via Quarti: assenza di regole, degrado, fuga degli Italiani, occupazioni, assenza di regole, degrado e così via all’infinito. Oggi si fa un primo passo per eradicare il problema dalle radici: si ripristinano le regole. Premiando chi, come Aler, ha sempre creduto all’esigenza di non arrendersi.

Adesso speriamo che questo processo si radichi e si strutturi. E che la sinistra resista alla tentazione elettorale di usare la propria inerzia come argomento contro il centrodestra alle regionali.”

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