Ma che c’azzecca il comunista col Rolex con i lavoratori? E così Fedez, il grande teorico del pensiero unico masticato per il Concertone del primo maggio, ha dirottato le sue idee illuminate su argomenti attuali e urgenti usando il palco per mandare messaggi politici contro il centrodestra, soprattutto la Lega, e fare un mega spot al ddl Zan. Un comizio propagandistico di sinistra, preparato a tavolino, all’insegna di una libertà d’espressione che ripete la conformità ortodossa del politicamente corretto.
Al comunista col Rolex interessano relativamente i lavoratori se non, per un accenno, quelli dello spettacolo, ma che ne sa delle alzatacce all’alba, della fatica quotidiana, della pancia vuota? Nella giornata del lavoro e della disoccupazione mai così elevata, per il cantante è giusto indicare nella Lega il Male assoluto e i ditti dei gay come prioritari. Le polemiche sono previste per enfatizzare in un programma RAI, pagato da noi tutti, visioni politiche che interessano una parte politica.
Letta e Di Maio hanno applaudito, ma a breve ci vorrebbe un nuovo Concertone per un nuovo spot dedicato allo ius soli così caro ai rossi. La Rai ha censurato il suo intervento? Sono anni che la RAI ci propone il pensiero politicamente corretto censurando il pensiero libero. Relaziona Il Giormale “Se venerdì sera ve lo siete persi, ascoltate qui: è lo sketch di Pio e Amedeo contro il politicamente corretto. Venti minuti di provocazioni fuori dal coro per spiegare che il problema non sono le parole ma le intenzioni. Si possono dire tranquillamente negro o ricchione senza esser per forza razzisti. “Ci vogliono far credere che la civiltà sta nelle parole, ma è tutto qua, nella testa”, hanno spiegato i comici venerdì sera nell’ultima puntata di Felicissima sera su Canale 5. “Fino a quando non ci cureremo dall’ignoranza di quelli che dicono con fare dispregiativo, che è quello il problema, ci resta un’unica soluzione”. E cioè: l’autoironia.
Al giorno d’oggi per dire quello che hanno detto Pio e Amedeo ci vuole coraggio. Se lo fai, rischi il linciaggio. E così è stato: lo sketch (per quanto chiarissimo ai più) non è stato capito dalla sinistra. Spinta a presentare un’interrogazione parlamentare per stigmatizzare la comicità del duo pugliese”

Soggettista e sceneggiatrice di fumetti, editore negli anni settanta, autore di libri, racconti e fiabe, fondatore di Associazione onlus per anziani, da dieci anni caporedattore di Milano Post. Interessi: politica, cultura, Arte, Vecchia Milano