L’ex Presidente Lombardo Bassetti chiarisce: «Declino lombardo? Dove le responsabilità»

Attualità

Intervistato sul Venerdì di Repubblica (“Ragiona Lombardia”) Piero Bassetti, primo presidente di Regione Lombardia tra il 1970 e il 1974, fa il punto su una serie di questioni che attraversano l’attualità. Bassetti, democristiano con simpatie a sinistra (fu sostenitore della candidatura di Giuliano Pisapia al Comune di di Milano, per dire), dice che «il ritorno di fiamma per il centralismo alla luce dell’emergenza sanitaria è frutto del protrarsi di un malinteso antico» sulla Costituzione. Perché la verità è che «dovrebbero essere le Regioni a concedere allo Stato potere. Non viceversa».

Ma Roma, invece?

Ma come? «Niente centralismo neppure ora, in emergenza?», chiede l’intervistatore e la risposta dell’ex presidente merita di essere registrata: «Le Regioni forse non esprimono grande qualità di governo al momento. Ma Roma, invece? Consegnando la sanità regionale nelle mani dello Stato, ci metteremmo nelle mani di veri sapienti? Il problema della sanità regionale sta anzitutto nella pessima qualità dell’amministrazione e del personale burocratico».

Critiche sì, ma circostanziate

Così come meritano di essere segnalate le sue parole a proposito della gestione della pandemia da parte delle figure politiche apicali di Regione Lombardia, il presidente Attilio Fontana e l’assessore Giulio Gallera. Le responsabilità di Fontana e Gallera esistono, afferma Bassetti: «Le critiche devono essere aspre e aggiungo radicali. L’insipienza di Fontana sulla vicenda della mascherine la ritengo imperdonabile. Ma ci faremmo un torto addossando loro ogni responsabilità. Per dire, che la Lombardia sia stata alla fine la regione più colpita dipende molto dal ruolo economico e dalla vitalità della regione, non solo dalle scelte sbagliate. Ripeto, critiche dure sì, ma circostanziate».

Formigoni e Maroni

In particolare è interessante il giudizio che l’ex presidente dà sull’eccellenza del sistema sanitario lombardo, un modello che in questi mesi è stato aspramente criticato. Eppure, come disse a Tempi in un’intervista Roberto Formigoni, occorre mettere bene i puntini sulle i. «Nel declino lombardo – dice Bassetti al Venerdì – Maroni ha delle responsabilità. La riforma di razionalizzazione di Formigoni partiva ripensando le strutture centrali più avanzate e prevedendo in un secondo momento anche il riordino dei presidi periferici. Maroni, in parte per mancanza di risorse, non portò a compimento il disegno lasciando il sistema fragile come si vede oggi». (relazione di Tempi)

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