Apertura Scuole: Municipio 5 e Presidi si attivano predisponendo un piano di fattibilità

Milano

Ululare alla luna non serve. Constatare la visione deficitaria del Ministro Azzolina, è inutile. L’immobilismo del Comune se occorre organizzare è diventato proverbiale. E il tempo passa e il problema scuola continua ad essere un punto interrogativo. Silvia Soresina, Assessore all’Educazione e Istruzione – Municipio 5, attenta e sensibile, ha deciso di operare, verificare le necessità, chiedere la disponibilità al comparto scolastico delle scuole di competenza. E scrive sulla sua pagina Facebook “Ho organizzato un incontro con i Presidi del Municipio 5 e il Presidente Bramati e abbiamo fatto insieme l’analisi della situazione considerando tutte le variabili, SPAZI, TEMPO SCUOLA, ORGANICI, e NUOVE DISPOSIZIONI, abbiamo concordato insieme di chiedere l’aumento dell’organico sia del personale docente che ATA. I presidi hanno valutato che per attuare le disposizioni richieste serve un aumento di organico del 10 %. Hanno scritto una lettera all’Ufficio Scolastico Regionale che è il braccio del Ministero in regione. Sul tavolo apposito inventato dalla Ministra Azzolina, l’USR aveva già dato picche il 10 luglio. Vediamo ora cosa rispondono, se rispondono. Ovviamente il problema è anche nelle altre scuole milanesi, perché la situazione è la stessa.Se si dividono le classi, se aumentano i controlli e le cose da fare deve aumentare il personale. Banale ma non per il Ministro. Non l’ha fatto il Comune, lo fa il Municipio 5.”

La lettera inviata è infatti firmata da otto dirigenti scolastici del Municipio 5. Sono i presidi dell’istituto comprensivo di via Palmieri, dell’IC Arcadia, Thouar Gonzaga, Capponi Fabio Inizi, Candia, Elsa Morante e Barozzi. Sono preoccupati per una ripartenza senza sorprese delle lezioni in aula a settembre. Sono decisi ad impegmarsi«ad attivare tutte le possibile misure atte a garantire il contenimento della pandemia e la salute dei propri iscritti e del personale» ma la fattibilità sta « con un organico adegualo alla situazione emergenziale».

Quindi ripensamento radicale sul come fare la didattica, rispettando regole e normative che, comunque (e viene evidenziato) comporta necessariamente un maggior numero di collaboratori e ore aggiuntive. Da considerare che le classi sono numerose e “in costante crescita”.  Il piano del fabbisogno è stato minuziosamente predisposto, ora è il momento di intervenire per attuarlo.

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